August 27, 2018

Cocci

Respira, è inevitabile, respira questa tristezza, di quaggiù non puoi fare altrimenti. Chiudi gli occhi, se ti va. In fondo non c’è nulla da vedere là fuori, è tutto dentro. Ora che hai gli occhi chiusi lascia che l’odore che avverti pervada i polmoni. Lo riconosci? È la decomposizione di giorni, di progetti, di idee, di persone. Non so come sia avvenuto. Credevo. Sono fatto a quel modo lì io: non tento di capire. La comprensione la spreco per le cose futili, per quelle che contano mi limito a credere. Così. Pensavo bastasse la fiducia. Pensavo che credere fosse sufficiente, uno scettro in grado di disperdere ogni rannicchiarsi di rancori,…

August 22, 2018

Dove ti vengo a prendere?

Ascoltavo queste vecchie canzoni degli articolo 31. Canzoni come Spirale ovale, Cara mia ex, La mia ragazza mena, Un’altra cosa che ho perso. Mi ricordano di un certo periodo di molti, molti anni fa. Avevamo questa tribù in cui si vivevano le cose assieme. Le si conosceva assieme. Era un periodo straordinario. Io macinavo chilometri in ogni direzione, cercavo di tenere unita e coesa la trama di quel mio mondo. Oggi, per un attimo mi è piaciuto chiedermi dove ti vengo a prendere per riportare ognuno a costituire quel nucleo, per fare una serata di quelle. Una serata inconcludente, fra birre tenute nel bagagliaio, fare la coda davanti al Faster, al freddo, con le…

August 19, 2018

Ingordigia

Siamo ingordi di esperienze. Alleniamo i sorrisi, cerchiamo le inquadrature migliori, sfogliamo le possibili destinazioni delle ferie, gli impegni a cui non possiamo mancare, i luoghi da visitare in fretta e furia, le mostre a cui poter dire di essere stati, i film che si possa dire di aver visto. Abbiamo soprattutto ansia. Abbiamo ansia che qualcosa ci sfugga, che il nostro piatto non sia abbastanza pieno. Ecco, se c’è qualcosa che riflette il nostro tempo sono quegli apericena a buffet, dove danziamo con piatti stracolmi di cibo che non amiamo. Sono i sushi all-you-can-eat che non ci spingono a soffermarci su cosa vogliamo mangiare ma su cosa possiamo ragionevolmente afferrare….

August 16, 2018

L’abisso

Mi sembra di essere seduto sul ciglio di un dirupo, le gambe a penzoloni nell’abisso. È una notte scurissima, di quelle senza strade, dove gli orizzonti non sono definiti, mancano di dettaglio, sono solo abbozzi. Soffia un vento freddo e forte, che in quel silenzio mi porta all’orecchio nomi che mi confondono. Nomi di donne che le ho guardate negli occhi, ho visto dove la notte incontrava le loro paure. Le ho prese per mano. Ho aspettato che i loro pensieri si sciogliessero, si dimenticassero che cosa le trattenesse, che cosa spezzasse loro il respiro. Le ho strette fino a che si sono dimenticate anche come io mi chiamassi. Poi…

August 11, 2018

Albe

C’è questa cosa con le albe. Non mi è mai capitato di sentirmi sorpreso o impreparato di fronte a un alba. Mai ho pensato fosse arrivata troppo presto o non sarebbe dovuto arrivare affatto. Di fronte all’alba ti senti sempre e solo in un modo: grato. L’alba è possibilità, è il coraggio di un nuovo giorno, che accogli dal principio e che nessuno al mondo sa dire se ti sarà ostile e propizio. Forse l’unica cosa che vogliamo, che ci fa rinascare è poi questo: possibilità. Prima di giudizi o scommesse, prima che qualcuno calcoli le probabilità, prima che qualcuno determini cosa è possibile e cosa no. Nell’alba, in quel…

August 7, 2018

Arrenditi

Questa mania ci rende prigioneri, questa mania di voler ricercare l’ordine, quando l’ordine, fidati, non c’è. Ascoltami un attimo. Lasciami un istante, lasciatelo. Ecco, guardami e affidati a queste parole: è il tempo di arrendersi. Non fra un giorno, non fra un minuto, ora. Lascia cadere a terra ogni pensiero che ti annaspa fra torace e mente. Non chinarti a raccoglierlo. Non vi è nulla che tu debba ricomporre. Arrenditi al fatto che non vi sia ordine nella Vita. Al fatto che non ci sono conclusioni: ci sono solo incroci che si disperdono in mille frammenti. Non ti è dato che seguire col cuore fino a quando le persone, e i luoghi,…

August 7, 2018

Danze

Avvicinarsi era stata una danza di vuoti e assenze. Si creavano spazi, eliminando ciò che non serviva: respiri, riposi, sicurezze. Quegli spazi creati dall’altro li studiavamo ma non li avvicinavamo, non eravamo pronti ad abitarli. Così si era fatta una danza di malinconie e rinunce, di incroci impossibili, che non avvengono. Di traiettorie ineludibili, intrappolate da calcoli incontrovertibili. Però a certi amori non importa nulla di tutto questo. Usarono le loro armi per scardinare la logica: la pazienza di un baco da seta, la rinuncia ad ogni senso di auto-conservazione, la capacità di concimare con pezzi di cuore. Io credo che le nostre danze furono speculari. Mi piace ora pensare…

August 5, 2018

Siamo fragili

Credo che in certi momenti si veda la nostra fragilità. Siamo fragili nei vasti pomeriggi, quando le ore si paludano, i giorni diventano settimane e non rimaniamo invischiati, incapaci di smuovere l’aria, di darle direzione, di fare accadere le cose. Siamo fragili per il modo in cui affrontiamo il silenzio. Non abbiamo la capacità di coltivarlo e farne meraviglia, di lasciare depositare la bellezza che ci circonda in quello spazio. Di camminare, di osservare, di non provare a capire. Ma siamo fragili anche perché il silenzio non lo sappiamo spezzare, non lo sappiamo scavalcare quando è necessario, quando le cose ci passano a distanza di una parola eppure rimaniamo incapaci…