July 26, 2011

Il 2009

Ho aggiornato la pagina dei miei post preferiti aggiungendo la lista del 2009: Un giardino chiamato mondo (che titolo orribile) Graffi E… Alla sera poi uno dorme e così parla a casaccio. Le dita cascano a caso loro. Io intanto bevo, mica ci combatto. Come dire, mi faccio gli affari miei, scrivessero quel che vogliono. Il 2009 è stato un anno intenso, e questo vuol dire che ha vibrato nei mesi successivi, che, confondendosi, sono diventati anni. E’ stato un anno meraviglioso. E difficile. Io quell’anno ho incontrato per davvero un Lupo, lì fra le neve, vicino ad Hadiko. Mi ha guardato e poi ho deciso. Da lì, tutto il…

July 21, 2011

Non l’ho fatto

Non ho raccontato del Portogallo e di Barcellona. Avere un blog e non usarlo per quel che serve. Assurdo, sarebbe come avere l’esistenza e l’universo mondo a disposizione e non spenderne ogni goccia e angolo nell’affannata ricerca di ciò che sentiamo di dover essere, fare, annusare. Follia, vero? Ne ho piene le tasche e i cassetti, e non é poi così male. Condita della giusta ingenuità, del tempo al tavolo di un pub e di buoni libri, certo. E’ così non ho detto. Non ho raccontato. Innanzitutto attaccato al cuore c’ho il loro poster. Di Marcello, Diogo, Andrada, Daniel, Paula. Ci sono spazi strani che si formano. Si l’Erasmus è…

July 13, 2011

Che poi

Che poi c’hai ragione anche tu. Tu che Anima fragile non ti chiamerei manco per sbaglio. Checché io ti dica, hai ragione. E’ proprio la deriva, è che le persone vanno e… Massi ascoltiamo Anima fragile, massi, pensiamo quanti chilometri si possono fare in un week-end.

July 11, 2011

Taglio

Sono tornato a casa, in questo luglio che è più un taglio. Cinque week-end, ne passerò uno in Italia. Voglio passarlo bene. Penso ancora alle mezze verità, mi chiedo perché invischino tanto. Penso sia perché sono scuse per smettersi di darsi pena, accontentarsi invece di capire, di andare avanti e scoprire, cancellando finalmente tutti i “se” di cui ci copriamo, come foglie di fico. Il problema è che le pensiamo possibilità quando sono ferite aperte alla realtà. Tagli profondi sulla faccia. Meno mezze verità, meno se, meno scuse. Luglio. Sei un mese strano. A luglio 2007 iniziavo, così d’improvviso, a lavorare in Divitech. A luglio 2008 mi preparavo per la…

July 10, 2011

Ci sono

Ci sono mezze verità e boschi in cui provare a perderle. Ci sono ritorni che non sai fare, e partenze che mai davvero, mai capace di viaggiare libero. Che del vento ne parli, ci parli, e non gli fai mai compagnia accanto per strada. Eppure passa ancora a trovarmi di tanto in tanto, ricordarmi di quando soffiava nelle strade dai nomi impronunciabili, o magari di quando si faceva largo fra le aperture di quel castello, il suo baciare imperfetto la montagna. Eppure, che ci creda o no, sono ancora qui da qualche parte. E lontano, più lontano di quel che io possa capire dall’aver bisogno di tutto questo. Non legato…

July 9, 2011

Attesa

Uggioso mattino portoghese, in attesa che cominci l’ultima sessione di questa lunga conferenza. Falperra, una collina che regna pacifica e distaccata su Braga, popolata da nerd da primato. Attendo, che inizi la lezione, che poi finisca e di rivedere Diogo. Attendo di tornare in Italia, dove poi attenderò di ripartire. Attendo i primi incontri per lanciare un nuovo progetto e gli altri impegni lavorativi. Attendo la Vita passi a bussare, per ora le dedico reverenti omaggi, e attendo.  

July 2, 2011

Nostalgia Caralha

Giovedì mattina noto che sul sito dell’aeroporto non c’è traccia del volo che da lì a qualche ora dovrei prendere. Chiamo Alitalia per avere delucidazioni: mi rassicurano sul fatto che il mio volo è regolare. In aeroporto però la pensano diversamente: nessun volo. Rimbalzato da uno sportello ad un altro scopro che il mio volo, operato in code-share da TAP, è stato cancellato e io sono stato spostato su un volo alle 7 del mattino. Alitalia però non mi ha avvertito. Il capo scalo di TAP mi spiega che il problema è di Alitalia ma può provare a sistemarmi su un volo che va a Lisbona, solo che sul Lisbona-Porto…

July 1, 2011

Piramidi da Starbucks

…come una piramide Maya in giardino. Prima il tempo scorda uno a uno i granelli, poi gli altari sacrificali diventano amabili resti. E poi rispunta da sotto l’edera, solleticata da un riflesso che fa correre lì la memoria. …come una costellazione di sette soli, che si eclissano l’un l’altro. Hai mai provato a fermare un eclisse a mani nude? E’ difficile. …come sentirsi il nipote di un re che fa il venditore di macchine usate. Fingi che siano importanti i traguardi di fine mese ma ti é difficile appassionarti a cose francamente insignificanti.