Quella luce, che avvolgeva la stanza, che batteva forte sulle pietre di Luserna. Quella luce si e’ spenta. Ha indossato uno dei miei maglioni, svuotato la libreria. Ha prenotato un biglietto. E’ strano come pochi euro, qualche ora di pullman, qualche vecchia valigia possano fare una tale differenza. Quanti mesi ci stanno in uno scatolone? Quante giornate puoi mettere via, farle sgusciare dalla tasca e continuare a camminare? Di cosa riecheggia la casa, ora? E’ strano ripensare a quanto poco peso diamo ai giorni mentre accadono. A tutte le domeniche che sono rimasto a lavorare. Alle volte che in treno abbiamo letto, in albergo siamo rimasti a guardare Chasseurs d’Appart’….
Valigie rosse e nebbia
Ho riempito quell’enorme valigia rossa molte volte. La prima volta quando partii per l’Erasmus. Mi ricordo caricarla in quel tardo luglio sul treno che partiva da Avigliana. Quella valigia cosi’ pesante che mi diedi su uno stinco lasciando un taglio che sanguino’ copiosamente. Iniziava cosi’ quel viaggio, mentre scrivevo agli amici stretti “Lascio il paese, quanti soldi puoi prestarmi?”. Riconoscete la dotta citazione? Quella stessa valigia era tornata di nuovo con me a Torino. E poi ripartita per Monaco. E poi tornata a Torino. E partita ancora per Dublino. Da Dublino ha fatto tappa a Lione, per poi restare, serena, ad aspettare di tornare un giorno, ancora a Torino. L’ho…
Aperture.
Sii aperto. Lascia che le cose si evolvano in maniera da sorprenderti. Sai, e’ successo mille e mille volta ancora. Quando davanti a una palestra di Rosta ho recuperato un amico di infanzia che poi si e’ catapultato nei miei vent’anni a velocita’ folle e rida sadiche, con volanti che dovevano avere molto coraggio. E’ successo quando mi sono trovato quasi per caso a vivere in questo o quel posto. Ancora, quando ho incontrato un amore dove non lo aspettavo. Capita, con le possibilita’ lavorative. Mi hanno portato in dote offerte di lavoro, titoli di studio, possibilita’ di scambi all’estero e ora clienti. Lavoro da casa, su cose che mi…
Sciogliere i nodi
Come si sciolgono i nodi? Non lo so dire. So che mi ritrovo di nuovo a prendere il largo. Il porto gia’ diventa un ricordo, un aggrapparsi a una memoria. La nebbia lo abbraccia, lo avvolge. Dice di proteggerlo ma a me sembra strapparlo via con una dose di egoismo che non capisco. E quindi mi ritrovo a camminare lungo il ponte, a cercare di capire, di riprendere familiarita’ con questa dimensione che avevo lasciato cinque anni fa. L’appartamento e’ grande. I suoi 142 metri quadrati non so di cosa riempirli. Non ho abbastanza mobili, idee, energie, progetti. Vago per le stanze vuote, inseguo termosifoni che fischiano. Cerco di capire…
Stazione
Mi trovavo in stazione e una sorta di pudore mi spingeva ad evitare il lato sinistro dell’atrio, quei primi binari così distanti. Come se volessi lasciare lo spazio della discrezione a quei fantasmi che erano ancora fermi a una sera sotto Natale, ad aspettare quel treno che tardava a partire per poi perdersi nella foresta nera. Erano ignari ma comunque confusi da quello che li aspettava, da eventi netti per cui non erano attrezzati, intrappolati in comportamenti imprecisi. Così ero lì a camminare, a scivolare via da una visita a Milano, a preparare una chiamata a tarda sera con l’editore, a preparare le prossime presentazioni, i prossimi treni ed alberghi….
Pressione
Pressione. La pressione di banche, enti pubblici, clienti, relazioni, aspettative, richieste, doveri, impegni. Potessi quantificare, organizzare le sorgenti di questi tipi diversi e multi colore di pressione. Guardo. Ma con quel modo di fare un poco spento, un poco disinteressato. In fondo, non e’ questo o quel contratto, questa o quella scadenza che mi fa accendere una luce piena di Vita, un barlume del cuore, un battio accelerato. In fondo, non sono che cose che dovrei fare, cose che qualcuno vorrebbe che io faccia, cose che avrei gia’ dovuto fare. Sono cose che possono solo andare storte, buttare altra pressione, chiedere, chiedere ancora. Pero’, dov’e’ l’emozione positiva? Il premio per…
Firme, bolli, e sogni
Dopo qualche pratica, firma, bollettini ancore da pagare e una mezz’ora chiuso in una stanza con un notaio mi ritrovo fondatore, socio, amministratore si una società. Non che cambi molto. Lo scopo è sempre quello: capire come il software possa fornire strumenti ad altri professionisti per renderli più efficienti nel loro lavoro. E in effetti la società si chiama proprio così: Strumenta. Vediamo cosa sarà di questa avventura.
Periodi e decisioni
E’ sicuramente un periodo impegnativo. Gestire un trasloco internazionale: trovare casa, spostare utenze, conti, attivita’, non e’ banale. Con Camille dall’altro lato del confine (quello sbagliato) per la maggior parte del tempo. Poi viaggi: quattro di fila. Poi situazioni dolorose, che rendono piu’ difficile partire con una vita serena attorno al Po. Celebrare cose semplici, come un armadio nuovo. E anche una delusione che forse non pensavo di avvertire cosi’, a cui rispondo fantasticando piccole vendette patetiche, ripicche senza senso. E la sera sono qui a mangiare Schnitzel e bere Pilsner. Con Camille che nota movimenti strani e blocca una carta, proprio a pochi giorni dal mio primo viaggio di…
Torino
Torino e’ una danza. E’ una bellezza infinita. E’ un gol a tempo scaduto, e’ un bacio che non meritavi, e’ una resurrezione di spirito, cuore e mente. Torino e’ dove non c’e’ bisogno di una speranza, mentre cammini fra le vie e la sera cola giu’ dal cielo. E cosi’ sono tornato. Tornare e’ una tastiera senza gli accenti. In realta’ sono tornato perche’ ordini superiori hanno decretato cosi’. Ubi maior, minor cessat. Ma nella mia iconografia sono tornato perche’ vuol dire ricominciare ancora: trovare casa, sciogliere lacci e lacciuoli da un lato per riannodarli dall’altro. E’ una cosa in cui comincio ad avere una certa pratica, in fondo ho…
Se c’è una logica
Sono una persona ansiosa. Forse lo sono sempre, forse lo sono particolarmente quando sono stanco. Forse lo sono particolarmente per cose per cui non dovrei esserlo. Forse lo sono in alcune situazioni, anche stupide se vogliamo, e non in altre, quando avrebbe maggior senso. Ecco, non so se ci sia una logica in quest’ansia. O una radice emotiva antica. O lo specchiarsi di un sovraccarico di emozioni e fatiche. Non lo so. Però vorrei riuscire a liberarmi, a vivere le cose in maniera diversa. Per lo più le cose le faccio comunque. Credo di aver affrontato il mio numero di sfide, di non essermi rintanato nel comune e nel conosciuto,…
Domande
Anyway, what you gonna do about it? Juliet, the dice was loaded from the start E così mi chiedo se cadrò su Torino come un fulmine che squarcia il tempo. Se mi ritroverò nel momento esatto in cui una clio aggredisce le curve, il pilota ride di un sorriso acerbo. E allora sia quel che sia, io nel dubbio prendo un sorso e ascolto l’aria fresca che mi canta in faccia. Oppure mi infilerò fra gli eventi, i titoli di giornale, L’ossessiva stupidità dei falliti che insozzano la mia città. Ci sono domande a cui non so rispondere, ma corro comunque in faccia alla domanda.
Un secondo
Un secondo, un secondo di pausa. Ti chiama il commercialista, ti comunica i numeri del bilancio dell’anno scorso. Poi aggiunge qualche commento, che sia stupito, ecco, che qualcuno possa arrivare, senza conoscere nessuno iniziare a fare quei numeri. Mi avvisa che, la conseguenza, sara’ un salasso a livello di tasse, contributi, balzelli vari. Numeri. Decine di migliaia per quella tassa, un po’ di piu’ di quell’altra. Non c’e’ problema, in fondo non ho speso quasi nulla. Non ho avuto tempo. Allora ho fatto una pausa, guardato fuori dalla finestra, sorriso. E poi sono tornato al lavoro, perche’ e’ questo quello che faccio in questa fase della vita. Sono compulsivo. Non…
Mi chiederete
Un giorno tornero’. Ci si chiederà’ dove fossi stato, se fossi poi davvero partito e perché. Non saprete più riconoscere i giorni della mia assenza, capire l’assenza. Come fosse possibile tessere un filo sensato, quando io non fossi li a districare la matassa, a darle un senso pieno di buona fede. Appenderò le foto di tutti i posti che ho saputo abbandonare, di tutti i momenti che mi rimpiangono, per il modo in cui ho saputo viverli e poi lasciarli andare. Per l’eleganza con cui ho stretto le strade, i luoghi e le persone per poi restituirli, in un soffio generoso. Per il modo in cui sono arrivato, e ripartito,…
Ridare le carte
Due anni fa vivevo a Dublino. Per motivi che ora non ricordo mi ero ritrovato a Lione sotto Natale e poi avevo preso un pullman che avrebbe dovuto portarmi a Torino nel pomeriggio. Avevo già organizzato un ritrovo con il Bestia, l’Orso e Asso. Una di quelle robe che te le assapori settimane prima, che conti i giorni sul calendario. Era stato un fine anno impegnativo, specialmente le ultime settimane, dopo che avevo dato le mie dimissioni per passare a Groupon. Quel pullman arrivò a Torino con qualcosa come quattordici ore di ritardo. La sera sfumata. Le ore intrappolato in quel pullman a vedere uno dei pochi giorni di ferie…
Complici
Complice una vecchia foto che spunta fuori da facebook (qua sotto) Complici dei vecchi blog in cui mi imbatto, di persone che non vedo più da anni. Complici i nomi che affiorano dalle pagine, bè per un attimo mi sono ricordato di un momento in cui la Vita sembrava avere più attori sulla scena. Questi anni sono diversi: era il Maggio del 2013 quando è iniziata un’avventura con una compagna di strada. Allora parlavo di una Luce. Poco dopo siamo partiti per Dublino, poi, sempre in due, siamo venuti qua a Lione. Ho abbandonato la valle, Torino, la casa in cui vivevo con Andrea e Giulia. Ho abbandonato una ragnatela…
A un certo punto
A un certo punto devi capire cosa vuoi diventare. Lo stress con l’uomo intorno? La porta chiusa fin dopo l’ora di cena? A volte mi sento parte di una vecchia barzelletta: ci sono un tedesco, un francese e un italiano… Ogni tanto dico “sorry, but…” mentre parlo con un italiano. Ogni tanto vorrei solo uscire a fare una passeggiata, o fare due chiacchiere, o non trovarmi in un triste albergo vicino alla stazione di Stoccarda. A un certo punto penso di riorganizzarmi, di cambiare, di cercare una soluzione, di proseguire con un vigore nuovo. È che da bambini immaginiamo il glamour del viaggiare per lavoro, di diventare “imprenditori di sé stessi”…
Storie di un viaggiatore casuale
Tutto è cominciato con un risveglio ragionevole: una passeggiata verso Part Dieu, il Rhone Express a Saint-Exupery, la lunga, dannata coda per il controllo passaporti, una fila di stupidità che si mangia Schengen e l’Europa. Arrivo a Praga e mi attende il taxi, non gli dico neanche dove andare, non lo saprei nemmeno. Arriva Daniele, si mangia al tailandese. E poi è mattino presto, le 4:30, quando io e Claudio ci alziamo, raggiungiamo la stazione dei pullman. Dopo sette ore e qualcosa sono all’aeroporto di Stoccarda. Venti metri fuori dal pullman e sono su un taxi. Giusto un minuto in ritardo per la riunione. E ora mi trovo in un…
Cose che
Ci sono cose che ho fatto e cose che non sono mai stato in grado di fare. Cose a cui ho rinunciato, per paura, incapacità, perchè ero paralizzato da non ricordo più cosa. Però ci sono cose che ho fatto. Sono partito da Torino, ho vissuto un erasmus a Karlsruhe, un’avventura a Monaco, ho lavorato nella Dublino dell’IT e ho passato un anno a Lione. Ho fatto ricerca e preso un dottorato. Ho lavorato con aziende che ammiravo, ricevuto offerte da aziende che ho sognato e ammirato. Mi sono messo in proprio e guadagnato il primo anno più di quanto guadagnassi da dipendente. Sono stato a matrimoni in diversi paesi….
Montagne
Note dall’ultimo viaggio in Italia, qualche tempo fa. Ci sono valli in cui ho guidato cercando di andare un po’ piu’ forte delle mie domande. Parcheggi in cui mi sono fermato, lungo la statale, alla ricerca di un nonluogo in cui sfuggire tempo e auto-inquisizioni. I dubbi come aghi nelle gengive. Ci sono montagne che mi sono fermato a osservare molti giorni, sparsi come manciate di sabbia lungo gli anni. Un certo profilo, il modo in cui le valli sono confinate dai costoni, il risalire degli abeti fino a mezza costa, solo osservarlo mi fa risuonare un eco di momenti di confusione, spaesamento, disperazione. Tutte cose affrontate guardando fuori dal…
Confusione, biglietti e silenzio
Trovo troppi biglietti del TGV, nascosti in questa o quella tasca. Andate, ritorni, viaggi che non ricordo: salgo sul treno e molto finestrino dopo siamo arrivati. Puff. Guardo il portafoglio e trovo biglietti di ogni tipo. Un buon per ritirare un premio al GS sotto casa. Lo scontrino è cancellato dal tempo, il GS è diventato un Carrefour e non abito nella casa vicino a quel GS da almeno quattro anni. Un cartoncino con i numeri da chiamare se dovessi bloccare la carta Sanpaolo che non ho più. Un biglietto da visita con i dati del mio consulente in Credit-Agricole. Un indirizzo di una stanza in Germania. Non so in quale…