May 28, 2018

Spiazzo

Oggi ho visto la foto di una chiesa. L’ho riconosciuta perché sorgeva a fianco della mia vecchia scuola elementare, che frequentavo quando da bambino vivevo a Torino, prima che ci trasferissimo fuori città. Mi sono ricordato dello spiazzo che si trovava di fronte alla scuola. Vorrei tornare in quello spiazzo. La cartella sulle spalle, tu che mi tieni per mano mentre aspettiamo che aprano il portone. Vorrei tornare a lasciarti andare la mano, correre verso la giornata, fare le scale di fretta, ma senza correre per non incorrere nelle ire della bidella. Fare quanto in fretta è consentito, o appena un po’ di più. Chissà che non mi riesca di…

May 26, 2018

In effetti

In effetti capito quel primo punto, sciolto quel primo nodo ho potuto capire ancora. Il soffitto decorato, le pietre di altezza leggermente ineguale. Se una strada è così bella un motivo c’era, è solo che io non lo sapevo, ancora.

May 18, 2018

Creare un’azienda

Creare un’azienda grande o piccola che sia e’ un’esperienza difficile da definire. Quello che succede e’ che inizi a comportarti come un business. E inizi a essere percepito come un business. Ad avere i problemi e le soddisfazioni di un business. I numeri, le chiamate, le responsabilita’, le aspettative. E a un certo punto, in effetti, hai un business, o, molto spesso, sei un business perche’ quando la tua attivita’ e’ piccola e’ molto difficile scinderla da te. In qualche modo tutto inizia quando metti su un cartello e decidi di auto-proclamarti una societa’. Ovviamente rimani lo stesso minchione che eri fino ad un minuto prima, non hai la piu’ pallida idea di piu’ o…

May 14, 2018

L’appartamento spagnolo

C’e’ una serie di tre film a cui sono legato. Si tratta della trilogia dell’appartamento spagnolo. Vidi l’appartamento spagnolo al cinema, con una ragazza con cui stavo allora. Si chiamava Francesca. Mi ricordo di essere rimasto affascinato da quella storia di ragazze che partivano per l’Erasmus, a Barcellona. Per me l’Europa era stato l’interrail, e per Barcellona ci eravamo anche passati. Non per nulla vi ho ambientato alcuni capitoli di Riverberi di viaggio. Quando vidi quel film la prima volta pensavo che non l’avrei mai vissuta quella esperienza. Che nella vita mi sarei limitato a qualche viaggietto estivo. Che l’avrei vissuta a quel modo l’Europa, e nulla piu’. Mi sembrava che me ne…

May 13, 2018

Le case

Uno le case dovrebbe sempre lasciarle. Dovrebbe lasciarle spesso, prima che diventino case. Dovrebbe chiudere le porte, tirarsele dietro, a separare cio’ che siamo stati, cio’ che non abbiamo avuto il coraggio di essere da cio’ che, a Dio piacendo, saremo capaci di poter essere, un giorno. Abbandonare tutto cio’ che si puo’ abbandonare, creare tutto lo spazio. Invece rimaniamo li’, dove un quadro ci parla, dove un oggetto e’ rimasto appoggiato come quella sera, dove, un tempo, l’ombra si allungava in disegni morbidi, in arabeschi che sapevamo interpretare. Uno dovrebbe ripartire e poi non ritornare. Non ritornare mai piu’ nei luoghi dove e’ stato felice. Perche’ inevitabilmente l’orizzonte e’…

May 8, 2018

Sogni

Ho fatto questo sogno che mi ha colpito molto. Tornavo a casa e mi accorgevo che qualcuno aveva toccato le mie cose e dapprima ero vagamente arrabbiato. Ma poi capivo: vedevo tutti questi cuori sul letto. Copertine di album con cuori, libri con cuori, cuori disegnati. Mi rendevo conto a quel punto che era stata mia figlia di 7-8 anni a fare quel gesto per cercare di riavvicinarsi. A quel punto mi perdonava della distanza che si era creata fra noi e ricostruivo il nostro rapporto. Mi sentivo grato. Poi nel sogno dovevo uscire perché fra le altre cose sapevo volare e dovevo salvare qualcuno. Mi sono svegliato. Mi sono…

May 7, 2018

Se cambia il veleno

Mi stupisce come a vent’anni cio’ che faccia male siano i sentimenti troppo vivi, quel loro modo di attaccarsi come ruggine alle vene, di distruggere l’essenza stessa. Di privarti della capacita’ di assorbire il veleno e disperderlo in gocce affrontabili. Maledici la capacita’ di avvertire il dolore. Pero’ a trent’anni muori di un male diverso. Sei rimasto senza vene, senza capacita’ di trasportare le sensazioni dalla pelle al cuore. Rimani orfano di segnali, una radio che non riceve alcuna stazione. Sei guarito dal male del sentire. Benvenuto nel mondo dei sordi di cuore. Nel silenzio batti i piedi. Nessun rumore.

May 6, 2018

Matrimonio, ma mica quello, un altro

Ieri sono stato al matrimonio di Giulia e Andrea e scriverò di un matrimonio. Ma non quello. Uno che ha luogo in Riverberi di Viaggio e di cui potrete leggere solo fra molti capitoli. Una sera d’estate, su nel Canavese. La sera seguita a una lunga giornata, iniziata con una breve celebrazione negli uffici di un piccolo comune. Visti gli articoli 143, 144, e 147 del Codice Civile due persone erano state unite dal vincolo perpetuo del matrimonio. Ricche libagioni erano seguite e, visto che Giulio era un amico dello sposo, egli aveva preso parte alle ricche libagioni, agli innumerevoli brindisi, agli applausi seguiti ad ogni bacio. Poi i parenti avevano…