December 26, 2018

Mi è sembrato

Mi è sembrato, per un istante, che fosse possibile sfiorarti. Essere così mescolato alle tue parole che poi avrei potuto muovere leggermente le dita, a passartele sopra il cuore, avvertire i movimenti impercettibili delle sue pareti, essere consapevole di come gli atri e i ventricoli si scambino gesti. Perdermi nel ritmo lento e puro del tuo sangue. Ecco cos’è la meraviglia.   Però poi a volte la realtà cade come una cesoia, a spezzare i fili che tessiamo, il nostro avvicinarci lieve e circospetto, il guadagnarsi la vicinanza senza spaventarci vicendevolmente. Mi sembrava di avvertire già il tuo profumo, prima che ti levassi come fa uno stormo di rondini, disturbato…

December 26, 2018

Facciamo che la felicità la imparo

Credo che gli ingredienti che mi compongano siano… particolari. Ho talune idee un poco differenti, e ho una grande determinazione, che però spendo per poche cose. Ora vorrei combinarle e studiare come si diventa felici. Vedete, ho capito che spendo una quantità mostruosa di energie e intenzioni e volontà in diversi rivoli e direzioni. Al centro di me c’è un fortissimo senso del dovere. Ho però anche un dovere nei miei confronti, in fondo sono il figlio di mio Padre, e a lui devo ogni cura possibile nei miei confronti. Quindi facciamo che prendo questa cosa dell’essere felici e la reimpacchetto come un dovere, come qualcosa di cui io debba…

December 23, 2018

Essere

Ho coltivato le notti ed i risvegli, sai ho seminato le domande e le ho curate, affinché mettessero radici. Ho atteso, con quella pazienza che non mi è propria. Ho compreso talune cose. Ho compreso che una volta coltivato il proprio mondo interiore si raggiunge la fine di un lungo corridoio nel quale iniziamo a definirci in relazione agli altri, al nostro modo di scambiare. Sai, avrei voluto fosse stato possibile stabilire una vera comunicazione. Che si potesse trovare un pontile lungo il quale incontrarci una sera e parlare, per davvero. Dirti e capire, ascoltare e lasciar cadere le bucce di parole giù, che rimanesse solo un momento in cui…

December 21, 2018

Vivere

Chiudi gli occhi un attimo e concentrati su questa inquietudine che si è depositata dove non puoi raggiungerla. È così profondamente dentro te, eppure tu ancora la pensi esterna, una cosa che ti capita. La credi un corpo estraneo che ti si è annidato nell’anima, un parassita che ti attorciglia vene e viscere. Invece quell’inquietudine è parte di te, quel tremore che senti, in profondità che ti scordi di avere. Quella è la sensazione che provi quando si risveglia un sentire che è più profondo, che non attivi che poche volte. È che ci manca l’abitudine ad essere infinitamente umani, straordinariamente vivi, aggrappati a qualcosa che desideriamo veramente, che riconosciamo…