La Vita è quella cosa che le cose succedono. Siamo lì ad agitarci, a tentare di governare barche di cartone in preda a correnti molto forti, antiche, e dal carattere niente affatto facile.
Credo che sia giusto continuare a insistere, a dare pagaiate in testa alla corrente. A discuterci a quel modo lì, in cui lei non ascolta.
E non trovo drammatico qualche volta lasciarsi andare sul fondo dell’imbarcazione improvvisata, guardare l’acqua che già brama lo scafo. In fondo la differenza, concettualmente importante, non è tale da rendere inaccettabile una pausa.
Allora poi viene la sera, i viaggi, le scene di cui ti parlavo. Le valigie reciproche, le idee dell’ultimo minuto. I progetti buttati lì, come se la Vita ci appartenesse, e non fosse un gioco da rendere chissà quando, chissà poi perché.
Sorridiamo. Non c’è nulla a cui arrendersi.