È facile distrarsi e mettere sullo stesso piano molti aspetti differenti. Confondere urgenze e priorità. Fare un gran macello e alla fine avere un quadro del tutto sbagliato del proprio umore.
Allora pensiamo a cosa conta davvero:
- L’adenocromo
- Il fatto che siamo scheletri che danzano. Siamo già morti ma ci osserviamo ad anni luce di distanza: è questa la ragione per cui non ce ne siamo accorti
- Asso, e la sua saggezza travestita da follia
- Il Bestia, poiché egli custodisce la scintilla della Vita
- Il Braunbär perché a parte tutto, ti dimostra che qualsiasi difetto può essere lanciato nella stratosfera dal giusto sorriso e da un cuore marcio ma in fondo buono
- Essere persone fondamentalmente buone, fondamentalmente decenti
- Saper rimuovere chirurgicamente le persone che non sono fondamentalmente buone o che per qualsivoglia ragione non riescono ad essere fondamentalmente decenti. Prenditi un bel respiro e goditi l’assenza del puzzo di meschinità e rancori da poco
- L’alcol, perché altrimenti saremmo morti di noia molto tempo addietro
- Il tempo di cazzeggiare
- Le altalene, ma non quando si mangia. Che poi uno dovrebbe arrivarci, no?
- Le sfide
- I propri limiti, che sono quelli che ci definiscono. Senza saremmo macchie di colore senza contorno. Nebulose. A nessuno interessano le nebulose
- La capacità di accettare i limiti, anzi, innalzarli a motivo di vanto
- Le memorie che come una legione ti marciano alle spalle. A spalleggiarti in presenti incerti. Le memorie sono l’opposto: certe, inesorabili
- Le persone che ti assolvono. Facciamo che ci assolviamo a vicenda e un bel libera tutti? Una SPA dell’animo, con seduta esfolliante. Ce la meritiamo, no?
- Gli amori che non si vivono, che avrebbero lasciato tagli. I tagli si scelgono con cura
- Gli amori che finiscono. Perché senza dolore avrei capito ancora meno
- Il tempo che si ha ancora, per essere stupidi
Le altalene sempre! Possibilmente con un micio sopra