Oggi ho visto la foto di una chiesa. L’ho riconosciuta perché sorgeva a fianco della mia vecchia scuola elementare, che frequentavo quando da bambino vivevo a Torino, prima che ci trasferissimo fuori città. Mi sono ricordato dello spiazzo che si trovava di fronte alla scuola.
Vorrei tornare in quello spiazzo. La cartella sulle spalle, tu che mi tieni per mano mentre aspettiamo che aprano il portone.
Vorrei tornare a lasciarti andare la mano, correre verso la giornata, fare le scale di fretta, ma senza correre per non incorrere nelle ire della bidella. Fare quanto in fretta è consentito, o appena un po’ di più. Chissà che non mi riesca di guadagnare un minuto. Un minuto per sedermi composto, iniziare a imparare, terminare prima, appena un poco prima. Chiedere di uscire un minuto prima, correre a perdifiato all’uscita, quando nessuna punizione è applicabile.
Poi a casa ti aspetterei, sul balcone, tutto il tempo che serve a farti tornare.
Chissà se quel minuto allora potrei tirarlo fuori dalle tasche e spenderlo come vorrei. Io nel dubbio continuo a correre sempre per le scale. Passo meno tempo alla finestra. Dicono che certi ritorni siano impossibili, che nessuno li abbia previsti. Ma che ne sanno del modo che avevi di tornare a casa? Cosa vuoi che ne capiscano del tuo sguardo che si posava su di me?
Ci sono cose che puoi spiegare e cose che non puoi, cose che vuoi spiegare e cose che non vuoi, cose che vuoi vivere e non puoi. Rimani lí, come appeso alla ringhiera, a ripetere i gesti che hanno fatto venire la pioggia, che l’hanno fatta passare, che hanno frantumato il cielo e l’hanno curato. Senza che tu tornassi mai. Ho cambiato balconi, a volte ho usato delle finestre, in mancanza di meglio, ma ho continuato ad aspettarti. Perchè certi amori non devono avere senso per esistere. Sono un poco più forti. Più forti di quello che si possa capire. A volte più forti della pelle: traspirano, inondano il corpo, colano dalle dita, fino a quando sembra che non sia rimasto più nulla. Eppure, da qualche parte, ineludibile, rimane ancora, solo l’Amore, anche quando non vi è più la forza, molto dopo che alcuna azione sia possibile. Non so se sia una condanna o una grazia, ma solo che è la verità e alla verità non ci si oppone mai.