C’è stato il tempo per i viaggi solitari, ruote a mordere tempo, deragliarsi i pensieri, lasciarli cadere accanto a chalet elvetici. Guardare una fabbrica che scorre veloce, il tempo di leggere un’insegna stinta. E poi torna il tempo di viaggi in compagnia. E vedo volti splendidi, cuori grandi e tanto spazio. Ho voglia di viaggiare. Beh, oggi ho ordinato una macchina. Una di quelle che costa poco andare, anche lontano, intendo. Il resto, quello che costa trovarlo, c’è l’ho già. All I want is you. Amici vecchi, fanciulla irriverente. Quanta strada :D
Si diceva
Un anno fa, partivo.Leggero, si capisce. Nello zaino un libro di viaggi. Treni, di quelli che vanno lontano. Stazioni, lingue. Pagine centellinate sotto un lampione.Ora brindo ai compagni di viaggio, alle loro destinazioni. Molti non so neanche dove e non me lo immagino, li concedo all’infinito delle possibilità che si sono scelti, scivolati fuori bordo mentre ero distratto o tuffatisi con un ghigno. Branco di bucanieri, avventurieri, porci e spiriti grandi. Mi mancano tutti. Tutti assieme dentro al bicchiere. E rieccomi qui fra i paesaggi di montagne che mangiano cieli, che un giorno nell’orizzonte c’è più blu, un altro più terra. Mi piace questa battaglia infinita, mi manca sempre quando…
dicevo
oggi sono tornato dalle vacanze ed ho assaggiato i testaroli. belle vacanze.
E si addormenta
E si addormenta. Pensando, sognando forse, di quel sorriso quel giorno. Di capelli scarmigliati sotto un sole timido. Ripensa e davvero quella panchina non è così vuota, preda di brezze improvvise, sguarciata da silenzi incessanti, brusii di nessuna compagnia. Ripensa una carezza che non c’era ma poteva, modificando un poco un corso degli eventi così testardo, incapace di tornar indietro e sbirciare un attimo che c’era all’altro ramo di strada, quello scartato quando c’era da scegliere, da decidere, da accadere. Ecco lui è un poco più flessibile, un poco appena. Lui immagina i "se" quando ha proprio freddo. Lui lo faceva. A volte basta un tepore minuscolo a distrarsi dal…
L’avresti detto
Ti avessero detto di un viso, e di quel viso, c’avresti creduto? Ti ci saresti baloccato la mente, o corso via a rintanarti in terre conosciute, là fra l’ombra d’un albero malconcio, la panchina mangiucchiata di un parco, dove i pensieri, noti e già masticati, ripercorrevano gli stessi tragitti, ben tracciati. L’avresti detto mai? La senti, la Vita, il suo profumo. Tutto così mischiato, tutto così limpido. E dov’eri prima? "Ero che stavo arrivando". Con calma, secondo percorsi veri ed interi. Ineludibili. ognuno i suoi, serve l’onestà di percorrerli. Le smorfie, il viso incorniciato. L’avresti detto mai? Forse no, non ero capace di dir tanto. Però penso che chi crede…
…ottimamente, cazzo
A ben pensarci sto per andare a trovare il Capo. Voglio dire che no, cazzo, certi canzoni sono troppo fighe per essere ascoltate. Qualcuno diceva così. Nico si è buttato col paracadute. Per dire. L’alcolismo è un gran bel tattoo. Mi piace. Lo riguardo.
Riassumendo
Oggi ho scritto cose come bla bla bla @Overridepublic boolean process(Set<? extends TypeElement> typeElements, RoundEnvironment roundEnv) { RulesChecker<Element, TypeElement, VariableElement, ExecutableElement, VariableElement> checker = new RulesChecker<Element, TypeElement, VariableElement, ExecutableElement, VariableElement>( new ProcMessageEmitter(this.processingEnv.getMessager()),new AnnoCheckerProcFactory()); RulesManager<Element, TypeElement, VariableElement, ExecutableElement, VariableElement> rules = RulesManager.createInstance(); for (Class<? extends Annotation> annotationType : rules.getKnownAnnotationTypes()){ Set<? extends Element> elements = roundEnv.getElementsAnnotatedWith(annotationType); bla bla bla Oggi ho preso il tram. Facevo caldo mentro camminavo verso la fermata del 10. E mi piaceva il tempo, mi piaceva pensare di fare una copia delle chiavi e darla a Claudio. Mi piaceva immaginare due bambini in classe alle medie ed uno che dice all’altro "un giorno ti darò da tenere una…
Sonno
Ho sonno e non so scrivere. Ma non cerco scuse, solo tasti da pigiare: son certo sian qui a breve distanza e questo s’accorda alla mia pigrizia. Vorrei un libro da leggere. Ma sai, più che un libro, una storia che abbia voglia di raccontarsi. Ascolterei. Ripenso agli alberi. Partecipi nella loro quasi immobilità, un frusciare appena, lieve, un mantenersi vivi e brulicanti. E li diresti immobili al primo sguardo, ci credi? Guarda bene. Il fango sul torace, il fango sulla guancia. Le persone, come carezze ricevute queste persone qua, le persone nel fango, giocano. Corrono. Le persone sdraiate. Le persone che mangiano, che girano una sigaretta. Che rovesciano l’acqua…
Massi o massì?
Ci sono stanze in cui la sera fa caldo e le lenzuola blu sono lì ad avvolgere sudore. Ci sono per contrasto stanze in cui torni al mattino e trovi un freddo cane a sfotterti. Ci sono dolori come polpi che si insinuano sotto pelle, nessun desiderio di andarsene. Come te d’altra parte: nessun desiderio di andartene. Io sto bene qui. Ricordi di quanti "ma chi se ne frega" hai inanellato, magari una Gauloises rossa che scivola dal pacchetto nel mentre. Ora pensi che alla fin fine un uomo dovrebbe essere contento di qualche difficoltà: servono a potersi dimostrare di non essere un frocetto. Insomma come un nano (sto parlando…
Evitare
Vissero infelici perché costava meno. (Leo Longanesi)
Il bello e la ricerca
Il bello di scrivere è che è in te. Magari provi a leggere e basta un frontespizio a farti infantilmente cambiare idea.Il bello degli amici è la loro concretezza, il poter interagire, confrontare. Reazioni. Parli, confronti.Mi piace. Mi sa di libertà.Di realtà.Respiro. Fra parole che scorrono per quel che devono essere, con sapori che talore suonano infantili o dissonanti ma non si negano. Mi piacciono queste parole, hanno difetti artigianali e nessun correttivo, nessun dolcificante, correttore di sapidità o colorante a porre rimedio. Confronti non con colori corretti ma con gli stanchi rossi di vini acerbi o di formaggi stagionati male, in una cantina dall’umidità sbagliata. E consigli sull’invecchiamento del…
Lo diceva quel tizio (ma io non so fare il copia ed incolla sul mac)
Qualcuno diceva a mano a mano. Così, fra le vie strette, le piazze, i parchi ordinati. Tutto quel bianco, tutti quei sorrisi. Quelle parole, quei cuscini. Allora, a mano a mano.
Noccioline
C’è un Lupo che mi aveva seguito a Karlsruhe e che ora ritorna sulla scrivania. C’è un biglietto piccolo, carta bianca, trovato aprendo un DVD. C’è che sto bene. Io, che guardo per ideali a destra, ascolto il discorso di un’attivista del PD (http://www.youtube.com/watch?v=fVXoMoEu5Os) che si lancia nel dire in faccia ai vertici del proprio partito dove sbagliano. Conclude il suo applauditissimo intervento chiedendo che i candidati alle europee vengano indicati dalla base del partito invece che dai vertici. Il suo discorso riscuote un grosso successo, moltissimi lo guardo su youtube, diversi giornali lo riprendono. Il partito le offre la candidatura alle europee, lei accetta. Io penso che, in generale,…
Di oggi e di domani
A volte è difficile non aspettare domani, voglio dire, oggi sembra più povero. E’ tutta strada sai. Senza strade non ci sarebbero posti. E senza posti dove ti incontrerei?
Così, prima di dormire
Ho tanto sonno e non ho una storia che sappia raccontare, parole precise e composte. Scrivo lo stesso per lasciare un segno, un appunto, che magari rileggerò fra un anno. Penso che mi piacciono quei passi che mi sembrano battiti di cuore, mi sento bene. Penso che ci sono cose che non ho tanta voglia ma che lo farò, le aggiusterò. Una luce positiva da forza anche al resto, energia. Ho voglia di parlare con Claudio, con Andrea. Dialogare, confrontarsi. Ho voglia di una grigliata. Di cosa non ho voglia lo so ma vabbè, non è mica domani. No domani guarderò qualcuno leggere. Ecco. Si, proprio come i battiti di…
Alla sera poi uno dorme e così parla a casaccio. Le dita cascano a caso loro. Io intanto bevo, mica ci combatto. Come dire, mi faccio gli affari miei, scrivessero quel che vogliono.
E’ strano sai, come ti caschino da dietro un orecchio cristalli di viaggio. Li guardi lì sul tavolo, fra la birra ed una moquette che perde di solidità, si scompagina in terreni sconnessi, capitati lì per caso da chissà dove. E’ rilassante. E’ che viaggiare ha tante forme. E’ che ti accorgi che le gambe vanno, se gli dici dove, tu e sguardi di lupo in combutta a progettare tragitti, incuranti dei temporali. Mi sono riparato solo un fischiettare umido quando è servito. E poi trovarci dentro tanti piccoli viaggi, pacchetti monodose a riempire spazi di qualche minuto e stanze piccole, accennate. E così ti scopri ricchezza di umori, di…
Motivazione, energia
Un uomo pigrerrimo rientrando a casa può far caso al fatto di esserne uscito meno di 48 ore prima, aver guidato per 1300 Km e sostenuto con successo due orali in una lingua diversa dalla sua. Voglio dire, le motivazioni servono. Ci sono cose che danno una carica positiva.
Questa notte
Questa notte è di pensieri che s’annidano fra le palpebre ed il dovere di dormire. Questa birra è per te, per le tue nuove parole che cambiano sede e forse lo faranno ancora. Questa birra è per l’amico che era qui a berne quella sera in cui ne avevo bisogno. Questa notte c’è un lupo che mi fissa e chi aveva gli stessi occhi se n’è andato e pare volesse restare alla fine. Questa notte provo a non vederla come un muro che mi separa, ma come un viaggio che mi porta. Bisogna imparare a viaggiare. Ed imparare, ed imparare ancora. E… grazie, sai. Io… so dove voglio andare.
Keeping to be relaxed
Ho bisogno di spazi molto più che di cose. Tengo solo quelle preziose, selezionate, scelte e brillanti.
Pillole
Ho avuto un week-end davvero molto rilassante. Che pace.