December 26, 2018

Mi è sembrato

Mi è sembrato, per un istante, che fosse possibile sfiorarti. Essere così mescolato alle tue parole che poi avrei potuto muovere leggermente le dita, a passartele sopra il cuore, avvertire i movimenti impercettibili delle sue pareti, essere consapevole di come gli atri e i ventricoli si scambino gesti. Perdermi nel ritmo lento e puro del tuo sangue. Ecco cos’è la meraviglia.

 

Però poi a volte la realtà cade come una cesoia, a spezzare i fili che tessiamo, il nostro avvicinarci lieve e circospetto, il guadagnarsi la vicinanza senza spaventarci vicendevolmente. Mi sembrava di avvertire già il tuo profumo, prima che ti levassi come fa uno stormo di rondini, disturbato da un rumore impercettibile. Sai, avevi una grazia infinita anche nel librarti e nel ritornare distante. Chissà se sei consapevole dall’eleganza precisa e piena dei tuoi gesti, del modo in cui accarezzi le cose che accadono. E io continuo a meravigliarmi perché anche il modo in cui dici cose non semplici non è mai banale. È pieno, è vivo. Ti porti appresso questa pienezza che ammalia.

 

Mi volto e cammino a passi precisi, composti. Io metto i piedi uno avanti all’altro come stessi andando al fronte, a quel modo spietato che è il sottofondo delle mie marce. Epperò la meraviglia, la meraviglia è sempre una cosa buona. È sempre un dono generoso. Ecco, vorrei lo sentissi questo grazie sussurrato, che già prende vie misteriose e sembra disperdersi in frammenti. Chissà che poi non venga ripetuto di bocca in bocca, non scivoli di orecchio in orecchio e in qualche modo non ti arrivi, in forme e modi che io non comprendo. Così, un grazie che si insinua nell’orecchio di una donna coraggiosa e vera.

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