Ci sono così tante possibilità che non ha alcun senso avere paura. È così semplice. Solo che poi il coraggio lo devi imparare. Io penso che alcune persone mi siano state di esempio. L. che da sempre è in proprio. C. che è tipo da chiudere una borsa, lasciare un biglietto e ricominciare una Vita, così. È uno di quelli che a volte pensi sia costretto con le spalle al muro, fottuto, in una parola. In quel momento preciso tira fuori un Joker dalla tasca della giacchetta di jeans, ti guarda e sorride. Un momento dopo ogni suo problema è sul pavimento, le mani strette intorno ai testicoli e si chiede cosa diavolo…
Fondamentalmente
Fondamentalmente sono felice. Ho una vita estremamente piacevole: faccio quello che mi piace, con i miei ritmi, prendo le mie decisioni e ho buone prospettive di guadagno. Nelle ultime due settimane ho avuto una serie di proposte professionali che mi hanno totalmente meravigliato e riempito di orgoglio. Dirò no a tutte tranne una. Occasioni che non pensavo avrei mai potuto avere e che ora ha senso rifiutare per varie ragioni. La prima è per difendere il modo in cui vivo attualmente e il percorso che sto seguendo: non dico sia privo di rischi o avversità ma mi sta dando soddisfazioni e credo di avere i mezzi per affrontare tutte le possibili…
Siamo stati
La cosa strana di tornare da mia madre è che le cose sono rimaste lì, ma è come se avessero una patina che le separa dalla quotidianità, come fossero paralizzate. Cose da museo, non più vive. E la cosa strana è che non ho alcuna birra o bottiglia di whiskey nascosta da alcuna parte. Forse in qualche cassetto potrei trovare un pacchetto di sigarette davvero troppo vecchio. Non posso non ricordare che siamo stati giovani, belli, felici. Certi giorni felici come polli di gomma, altri giorni felici come inebriati da alcol di scarsa qualità, altri giorni storditi dalle nostre parole. Siamo stati felici in mille modi diversi e in cento…
Percorsi e fini
Ci sono molte cose che saremmo potuti divenire con il tempo. Molte cose che non abbiamo realizzato, obbiettivi che abbiamo dimenticato e che offi ci sembrerebbero o vacui o irraggiungibili. Però c’è qualcosa che invece abbiamo fatto: siamo divenuti uomini liberi. Credo personalmente che sia un traguardo incredibilmente importante e che la maggior parte delle persone non capiscano di cosa si tratti. Credo che sia qualcosa che si coltiva in pomeriggi di apparente stupidità, si rafforza con scelte talora idiote e se si persiste abbastanza finisce sotto pelle. Ora a noi guardare questo traguardo, proteggerlo, e sorridere del percorso idiota che si è compiuto per raggiungerlo.
Di partenza in partenza, ci si dimentica di vivere la stasi
E così questo blog sta per compiere dieci anni. Non arriverò a 1000 post come speravo ma non mi fermerò neanche così lontano. Dieci anni non sono pochi: la mia Vita nel mentre è mutata in modi imprevedibili. Penso che se potessi riguardarmi con gli occhi di allora sarei soddisfatto di quanto vissuto e della capacità di accumulare esperienze, di far accadere le cose anche trascinandole per i denti. Fa un poco effetto pensare a quante persone siano entrate nella mia esistenza, mi abbiano accompagnato per un pezzo, lasciato tracce e poi siano scomparse dal mio radar. Amicizie vissute in questa o quella città, magari fondamentali in un periodo, per sopravvivere e…
Aspettative
Molti, molti anni fa leggevo di questo gioco chiamato Grim Fandango. Ricordo di averlo desiderato per lungo tempo ma di non averlo mai giocato. Chissà forse non avevo i soldi, forse non avevo un computer abbastanza potente, forse non sapevo dove comparlo. Oggi l’ho comprato, in edizione remastered, offerta speciale per 5 Euro. E l’ho detto a un Luca che conosco da molto tempo, che ci giocherà andando in treno a lavoro. E oggi ho mandato la mia prima fattura da quando sono in proprio. Ho mandato delle notule quando facevo qualche lavoro in ritenuta di acconto ma adesso è diverso, adesso vivo di questo. Sono un imprenditore, no? Penso…
Porte
Una discreta quantita’ di porte chiuse e una nuova porta aperta. Eccola, e’ la porta di una stanza di Lione, che e’ il mio ufficio. E’ una porta che dice molte cose ma tendenzialmente due. La prima e’ che mi trovo a Lione. La seconda e’ che ho un ufficio in casa, dove lavoro come freelance. E poi apri la porta ti siedi, lavori, rispondi all’e-mail. A chi ti vuole mandare in Cina, cosi’ come a chi propone posti di lavoro a Londra, Dublino, Karlsruhe, Sophia-Antipolis, Belgio, Olanda e via discorrendo. Vedo solo fugacemente la lista di porte alle spalle, quelle che non ho aperto e…
Nomadismi
E quindi sembra si tratti di molto tempo fa ma era poi il 13 di Giugno quando restituito le chiavi dell’appartamento in Windmill Lane per spostarci un paio di settimane a casa di Jessica (che aveva in quel momento un appartamento di avanzo). Poi abbiamo passato qualche notte in albergo a Torino, una notte vicino Verona, una vicino Asolo, di nuovo Torino e poi per due settimane abbiamo subaffittata un’orrida, fetentissima catapecchia sulla collina di Lione. Oggi eccoci nel nuovo appartamento che offre lussi come elettricità, internet, un frigo e una macchina del caffè. Non ci sono mobili ancora, siamo quindi ancora privi di riferimenti, di cassettiere o librerie dove…
In Italia
Il tassista gentile ci porta da Linate a Milano Centrale, facendoci anche uno sconto. C’e’ poco traffico in questa domenica d’estate e Milano scorre via liscia. La gente in aeroporto e stazione mi parla in inglese, vedendomi arrivare colmo di bagagli. Io ho sempre un please o sorry sulla punta della lingua. Il treno per Torino ha i finestrini abbassati e il vento danza con l’estate dentro al vagone. Non posso dire quanto sia bello reincontrare un’estate vera, italiana, dopo averne saltata una. Vaghiamo per Torino assaggiando tutto: gelati, granite, panini, un’estathe. La qualita’, la voglia di casa e i prezzi dimezzati rispetto a Dublino mettono fame, sete e voglia di tutto….
Dublino, uno sguardo
L’estate scorsa a Dublino giravo con una polo e una leggera giacca a vento. Era un’estate di caldo eccezionale da queste parti. Quest’anno invece giro in maglione e con una giacca pesante. Il vento, il maledetto vento soffia forte. Sono partito, dopo un anno bellissimo vissuto a Torino. Ma non sono partito a mani vuote. Sono venuto a fare il Software Engineer Per TripAdvisor, un’azienda per cui sono orgogliosissimo di aver lavorato E che colleghi! Ho lavorato anche in Groupon. Con alcuni talenti incredibili. Sono venuto a vivere accanto ai primi studios degli U2, in Windmill Lane Li hanno abbattuti in questi giorni Abbiamo comprato un materassino e ci…
Pirata
E cosi’ sono a lavoro che ascolto Pirata, di Claudio Lancini. I bassi persistenti a ricordarmi… Zurigo, una Street Parade di molti, molti anni fa. Claudio aveva i capelli rasati, forse tutti avevamo i capelli rasati. Il nano da giardino guidava la macchina per le vie della Germania. Io penso, alle infinite possibilita’ della Vita, qui dal seminterrato, in attesa di qualche meeting, di scrivere qualche integration test, di convincere qualcuno dall’altra parte dell’oceano che questo servizio che stiamo realizzando e’ in effetti fondamentale. Di convincere qualcun altro a fornirci la documentazione o l’accesso a un database. Di far capire al nuovo team leader almeno i principi di come si…
Io non lo so
Io non lo so dove saro’ fra un anno, in quale paese vivro’, che lavoro faro’, come spendero’ le mie giornate. Dall’agosto del 2012, meno di tre anni, ho lasciato l’appartamento dove vivevo in via Tripoli, sono partito per Monaco di Baviera e sono tornato a Torino, dove ho vissuto un anno con il mio migliore amico. Poi sono partito ancora per Dublino. Dublino ha questi colori tenui, e pinte di birra scura che non conti. Per me rappresenta un’esperienza mono-colore: qui lavoro. Un passaggio bello, un passaggio importante. Ma non ho mai visto traguardi, sono troppo impegnato a cercare scuse per nuovi inizi. Studio francese, lavoro ogni sera a…
In qualche tempo, in qualche luogo
In qualche tempo, in qualche luogo mi sono ritrovato a un tavolo, con un bicchiere di fronte a me e la musica forte. L’ora e’ quel che era. Non so perche’ ma sono proprio quelle le condizioni per le quali si apre una finestra. Alzo lo sguardo e guardo fuori, alle cose come sono, come sono state. E l’agenda casca di mano, osservo cio’ che non si osserva e non si misura, cio’ che non si pianifica e non si gestisce. Cio’ che si sente a tratti forti e pieni, a schiocchi violenti, anche anni dopo. Sono felice perche’ in qualche tempo e in qualche luogo abbiamo trovato il tempo…
Quando saremo liberi come allora
Questa e’ una canzone di un tempo passato. Di quel passato che invece di accumularsi si scosta e piano piano si fa da parte. Cosi’ sono qui, con le mie idee di liberta’ che germinano nella testa. Ora che la liberta’ non e’ piu’ uno stato naturale delle cose ma deve diventare un esercizio continuo e intenzionale. Essere liberi si puo’ ancora che si ricordano gli insegnamenti e quel sapore agrodolce. Intanto arriva in una casa a migliaia di chilometri di distanza il pezzo di carta conseguito un anno fa.
In un giorno di pioggia
Quando da ragazzo ascoltavo “In un giorno di pioggia” non pensavo avrei poi vissuto in Irlanda. Ma io da giuovine pensavo molto, le cose sbagliate per lo piu’. Con “da giuovine” io intendo quel tempo indistinto in cui le emozioni erano cosi’ forte e assolute che mi sanguinavo le tempie, talvolta dal dolore, piu’ spesso dalla noia. Credo di essere stato piu’ volte sul punto di essere sommerso da un’onda definitiva, sommerso dalla noia e dalla mia incapacita’ di reagire. Poi un giorno le cose sono cambiate e ho iniziato a fare, piu’ e piu’ cose. Prima con fatica, poi meno, alla fine quasi con indifferenza. E poi alzavo le…
Non saprei spiegare
Non saprei spiegare esattamente come mi fossi ritrovato su quel divano, quando gennaio scorre via. Oltre le Alpi, il mare e ogni distanza che si possa solcare in una notte. Vista da qui, la strada all’indietro era logica, di quella logica che non ci puoi fare niente. Come una tessera del domino dal lato sbeccato; la posi, la guardi, oscilla, cade. Allora mi sono messo ad ascoltare qualche canzone, poche, non lo faccio mai, non lo faccio più. Sono stato un po’ in silenzio, di quei silenzi di quando non hai più nulla da dire. Sono stato fermo, più che potevo e, sempre tacendo, ho provato a ricordare. E’ stato…
Felice
A volte sei felice senza saperlo. A volte sei felice, quasi. A volte sei felice se ancora. A volte eri felice ma poi. A volte eri felice se solo.
Foto e ordine
Ho visto un fiume di foto, mescolate: priva di ogni ordine. Ti incrociavo cosi, lo sguardo perso in uno sfondo sfuocato, e gia scivolavi via mentre passavo a una foto di mia madre da giovane, la posa rigida di un tempo distante. Le foto dai colori pastelli della tecnologia prima anni 80 dipinge le foto della mia comunione, fuori dalla chiesa. Sono colori molto piu accesi e vivi quelli dei miei vent’anni, in un crepuscolo che via via mi fa piu vicino ai trenta e poi li supera, senza arrestarsi, continuando ad affrettarsi, chissa verso dove. Vivo in esilio piu del tempo che dello spazio. Catturato immobile, non mi divincolo….
Aereo
Un mio collega, mi ha scritto l’altro giorno. Si tratta del collega che mi ha fatto da mentore nei primi tempi in TripAdvisor. Mi ha scritto che queste vacanze me le sono meritate e mi ha fatto molto piacere ricevere quel messaggio. A meta’ maggio sono uscito di casa, Andrea e Giulia ci hanno accompagnato a Porta Susa. Da li’, a Milano, all’aeroporto, a un volo per Dublino. Il 13 Maggio ho presentato un articolo a Londra, il 14 iniziato a lavorare a Dublino. Da allora un giorno di vacanza, fino ad adesso. Ho preso tutti i giorni che mi rimanevano. Ho anche dato le dimissioni, qualche settimana fa, cercato…
Egli ha detto tutta la verità che c’era da dire
Asso. Maledetto Asso, tu e le tue malvagie e piene di una lucidità che ti ci vogliono vent’anni a capirla. Ancora una volta hai detto la verità. Hai detto tutta la verità che c’era da dire e io allora, non solo vengo italianirlandesemente a fotterti l’esistenza ma te la rubo tutta di sana pianta, come l’avessi detta io, che non sarei stato capace, ma che se avessi potuto l’avrei detto e poi avrei pensato, cazzo che bravo che sono. Eccola qua la verità sfigati bastardi. Quel giorno un pugno di persone si radunò davanti alla sede della città e chiamò a gran voce il capomastro. “Che è?”. La folla rumoreggiò…