Io non lo so dove saro’ fra un anno, in quale paese vivro’, che lavoro faro’, come spendero’ le mie giornate.
Dall’agosto del 2012, meno di tre anni, ho lasciato l’appartamento dove vivevo in via Tripoli, sono partito per Monaco di Baviera e sono tornato a Torino, dove ho vissuto un anno con il mio migliore amico. Poi sono partito ancora per Dublino.
Dublino ha questi colori tenui, e pinte di birra scura che non conti. Per me rappresenta un’esperienza mono-colore: qui lavoro. Un passaggio bello, un passaggio importante. Ma non ho mai visto traguardi, sono troppo impegnato a cercare scuse per nuovi inizi.
Studio francese, lavoro ogni sera a diversi progetti e onestamente non lo so. Io so ancora poco, molto poco, di quel che sara’.
Ma non nulla: una cosa posso dire di saperla. Che qualsiasi cosa succedera’, dovessi andarci a piedi, io a Settembre, un certo giorno saro’ in un paese preciso. E passero’ a vedere ancora il castello di Erasmo.
Ogni tanto credo sia giusto fermarsi e contare il percorso all’indietro, fatto dal giorno in cui sono partito una mattina prestissimo, con una valigia pesantissima, diretto a Karlsruhe. Quella liberta’, quel periodo meraviglioso. Quello e tutti i momenti straordinari che sono seguiti, in Italia e in Europa. Contare le mie stelle. Ricordarsi che il mondo e’ pieno di meravigliose possibilita’, oltre il mare d’Irlanda. Lontano da Merrion Square, dal Liffey, dai pub, da Mespil Road, dalla Connaught House, dal Ferryman, da Grand Canal, da St. Stephen Green, da O’Connell Street.