Credere è uno specchio. È una superficie lucida e tagliente che ti costringe a ispezionarti.
Ecco perché credere fa paura, e spesso si preferisce vestirsi al buio, o voltarsi dall’altra parte.
E il mio credere cozza con il credere di altri. Raccoglie spigoli, contraddizioni. Ne ho cassetti pieni.
Fra le cose che credo, su cui sto riflettendo, è che ognuno di noi abbia un ruolo da rivestire nei confronti di un’altra persona.
A volte, per qualche ragione che ancora mi sfugge, abbiamo la possibilità di giocare un certo ruolo per una persona. Puoi essere la spalla su cui piangere, puoi essere l’unico in grado di dare un sorriso in quella particolare situazione, sei la chiamata che ferma un cattivo pensiero, sei uno scorcio su una possibilità diversa da quello che l’avviluppato vittimismo porta a disegnare. O puoi essere la persona che, in quel momento e in quello spazio, precisi (ricorda, non puoi barattarli!) può far deragliare una vita da cattivi sentieri o spedircela. E questo non é tanto un nostro potere quanto l’unione di chi siamo, di quando e dove. Chiamalo destino, io lo chiamo Gino. Conserva l’umiltà, perché non sei tu, imprimitelo bene questo concetto. E in quel momento scegli o non scegli, vivi o non vivi, sbagli o meno. Ma poi quel momento passa, a volte. E allora devi capire qual’è il tuo nuovo ruolo. A volte il ruolo che vorresti non è quello che puoi avere, non é quello il modo in cui puoi dare qualcosa. Sai accettarlo? Sai giocare dove serve? Puoi un giorno essere parte di una soluzione, un altro parte del problema. In certe vite puoi fare solo un breve cammeo, in altre l’unica cosa è rimanere sullo sfondo.
Questa, secondo me, è la maturità. Ascolta i segni, conosci i tuoi desideri e vedi se collimano. Se no, ricorda che ci sono cose più importanti di te.
E, se e quando hai la possibilità di giocare un ruolo importante, o il dovere se credi, ricordati che è una combinazione strana e delicata che ti è toccata in sorte. Abbine cura. Ama ogni tuo ruolo, a volte serve anche uno sfondo.
Il bene e il male hanno la stessa faccia: tutto dipende dal momento in cui attraversano il cammino della nostra vita. (dice Coelho, e forse ha ragione, ma che uno reciti la parte del buono, del brutto o del cattivo, l’importante è che viva intensamente, che provi davvero ad essere felice, ad essere il meglio di sè.)