Di te ricordo solo il nome.
Mi ricordo che ti chiamavi Maria e il modo in cui dormivi scomposta la notte.
Mi ricordo che ti chiamavi Maria e ogni rumore ti spaventava.
Mi ricordo che ti chiamavi Maria e amavi l’acqua, specie se era fredda.
Mi ricordo che ti chiamavi Maria e quando ridevi era perchè se non si vedesse che avevi paura.
Mi ricordo che ti chiamavi Maria e ai giorni preferivi i silenzi, alle certezze i dubbi, alle gentilezze la possibilità di espiare.
Mi ricordo che ti chiamavi Maria e che ti piaceva essere battuta.
Mi ricordo che ti chiamavi Maria e ti terrorizzava chi ti stava vicino senza toglierti qualcosa.
Mi ricordo che ti chiamavi Maria e un giorno ti ho sorpresa mentre cercavi ancora una paura.
Mi ricordo che ti chiamavi Maria e un giorno ti ho presa per mano, abbiamo ballato.
Mi ricordo che ti chiamavi Maria e, se potevi, ti nascondevi.
Mi ricordo che ti chiamavi Maria e essere amata lo trovavi meno sicuro che essere necessaria.
Mi ricordo che ti chiamavi Maria e cercavi cuori in cui affogare, per dimenticarti.
Mi ricordo che ti chiamavi Maria e che eri generosa.
Mi ricordo che ti chiamavi Maria e a volte ti arrabbiavi se non ti ingannavano.
Mi ricordo che ti chiamavi Maria e lo sapevi che ti avrebbero fregato, ne eri certa.
Mi ricordo che ti chiamavi Maria e un tempo ti conoscevo.
Hai lasciato qui il tuo nome, Maria. Te ne sei scordata?
Di te ricordo solo il nome, e che cadesti. Ondeggiavi verso destra, cercavi un nuovo equilibrio e già eri sbilanciata sulla sinistra, prendesti a muoverti sulla base, sempre più incerta, cadesti. Ho cocci di vaso sul pavimento.
aww..
Si è deboli nell’anima e il corpo non è che l’involucro di ciò in cui non riusciamo.