November 7, 2018

Tendenzialmente

Certe donne rimangono così, come un sogno andato di traverso, come un pensiero che ti rimane a metà, fra la bocca e l’anima, perfette per bloccarti il respiro.
Piano piano sparisce ogni traccia. L’odore, che prima era nell’aria, ora riemerge solo di tanto in tanto da un vestito, da un angolo di casa, dal modo di disporre un oggetto.
I segni sono pochi, gli oggetti diventano a poco a poco solo miei, abitati dalle mie storie, dal colore del poi.

Sai, a volte sono stato sciocco. Mi servivano sette volte sette schiaffi al cuore perché ripartisse, perché non fosse più ingolfato.

Dall’altra parte, ti dirò, sono un uomo che si è ritrovato. Un uomo che esce alla sera, che ama chiacchierare in tutte le lingue che può, che ha sempre ancora un’idea per il suo lavoro, che trasuda entusiasmo per una quarta birra, per un altro bicchiere di elisir dell’amicizia. Che tracima di voglia di provare, di uscire, di lavorare. A cui sembra riuscire tutto, e quello che non riesce è solo una piccola provocazione, una sfida a fare meglio.

Un uomo che forse non lo critica nessuno perchè a nessuno sta così a cuore, o forse perché siamo tutti anime in pena che si arrabbattano come possono.

Non lo so. So che poi, dopo, di forza ce n’era a pacchi. So che, sai, di forza me ne hanno data quanta me ne serviva le mie amiche. E senza neanche accorgersene. Le mie amiche, tendenzialmente, sono donne bellissime. Le chiamo vecchia roccia e loro sono libere di essere belle come si sentono. Le mie amiche, tendenzialmente, sono donne romantiche. Capiscono i miei dubbi, i silenzi, le attese e le decisioni di aspettare l’onda giusta, senza la necessità di cavalcare un fremito appena accennato. Anche se la Vita non è sempre stata premurosa con loro, loro coltivano comunque un lume, e ne hanno cura. Quel genere di cura che ci vuole una donna, c’è poco da fare. Le mie amiche, tendenzialmente, hanno occhi grandi, aperti su cose che poi mi spiegano e, se hanno pazienza, io alla fine le capisco. Le mie amiche mi hanno aperto mondi in cui mi sono riparato, in cui ho parlato, ho atteso e sono riemerso, con due lupi, uno ad ogni mio fianco. Mi mordono il calcagno e io avanzo. Grato. Di tutto, sì, ma specialmente delle mie amiche.

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