Oggi mi ero ripromesso di non pitturare, di lasciare le braccia e la schiena riposarsi. Invece ho di nuovo le mani sporche di vernice.
Veloce riunione al poli, firma del contratto, visita all’ikea e… di nuovo a immergersi nella vertice, camminare fra i giornali che si strappano, fare su e giù dalla scala. Ritoccare, lavare i pennelli, smontare le mascherine delle prese. Ecc. ecc. ecc.
La mia stanza è finita, l’ingresso ha bisogno di qualche ultimo ritocco, i mobili della camera arriveranno domattina.
È stato un week-end intenso, fra visite di vivandiere che portano caffè, biscotti, noodles, con cui si va a mangiare una buona pizza.
Si procede, come a dire che le cose avvengono. Che se io e il mio migliore amico progettavamo di andare a vivere assieme anni fa alla fine è successo. In ritardo, forse, ma è successo.
Chissà che non sia così per tutto, che le cose alla fine accadano. Un po’ grazie al caso, un po’ per nostro merito. In una collaborazione che non porta sempre i frutti desiderati, e difficilmente lo fa comunque secondo la tabella di marcia dei nostri desideri. Come se le cose succedessero a modo loro, e fosse sempre un’avventura.
Vediamo. Ho ancora qualche incastro da sistemare nella mia Vita, e c’è del posto.