Stanotte ho sognato, sai.
Mi sono svegliato e avevo ancora le immagini dietro le orecchie. Cartoline ricordo rimescolate senza un ordine. C’era una mensa del Poli che però era all’aperto: le lunghe tavolate di legno, le panche sberciate. C’era una mia compagna del liceo, c’erano amici dell’Erasmus: ce l’avevano con me perché non li avevo salutati.
Ho pensato alle sensazioni vivissime che ti fa provare il ricordo delle persone che non vedi più; la perdita insanabile del non conoscere più la strada per la loro camera, i loro pensieri quotidiani, che cosa li immalinconisca. Credo che ci sia, in quella malinconia, la mancanza di ciò che eravamo e più non siamo, quella parte di noi che abbiamo vissuto e speso in quel tempo splendido, eroico, disperato, matto e soprattutto passato.
Quante splendide cose è stato ognuno di noi? Quante volte ha causato un sorriso d’invidia in una stella troppo vicina? Quante volte siamo riemersi da sbornie di vite colossali per combattere ancora i nostri fantasmi e i mille travestimenti delle nostre paure?
Ho pensato che la vita è come un puzzle: appoggi un pezzo dove credi che lo ritroverai e lui, come ti volti, torna nel suo mondo di frammenti e bordi difficili da ricucire. Non lo ritroverai sai, ma puoi farti incantare da altri pezzi, e costruire immagini molto più belle di quella disegnata sulla scatola.
Ho voglia di meravigliarmi.
Pochi giorni fa il mio migliore amico, in preda ad uno dei suoi momenti di incommensurata e fraterna generosità nei miei confronti, è riuscito a recuperare dal non-so-dove un vecchio racconto che anni fa mandai ad un concorso letterario. Non me lo ricordavo, l’ho riletto come se non l’avessi mai scritto. Ad un certo punto ho incontrato una frase che era la stessa con la quale mesi fa ho commentato un tuo post (io ricordo tutti i dettagli di tutte le cose.Inutile stregoneria). Il racconto l’avevo perso, ma il mio cervello aveva conservato quella frase e l’aveva lanciata fuori così, come una foto che scivola dalle pagine di un vecchio libro. La meraviglia per questo strano scherzo della mente è stata tanta, che sono scoppiata a ridere e lacrimare allo stesso tempo.
Ci si meraviglia nei modi più strani, inaspettati e stupidi. Soprattutto di se stessi. :-)
Era quello della ballerina?
Io mi ricordo solo lampi qua e là di cose insensate. Ancora più inutile :)
In effetti comunque mi meraviglio molto spesso di me stesso. Non sempre in modo positivo ma comunque mi faccio divertire molto :)