Blog di claudio:http://provaciancoracla.spaces.live.com/ Già che ci sono ricordo che Paolo "Oliva" ha il suo blog su:http://lord-macharius.blogspot.com Invece Paolo "Bahf" su:http://vitadipaul.blogspot.com Giorgì:http://giorgiacarelli.spaces.live.com
PERCHE’ PERCHE’
Non riesco a trovare questa canzone: They were so damn glad when I left school Said I was crazy ’cause I broke the rules Time to start livin’ my teenage dream Out on the streets it was rough and mean That’s why…they call me one of the boys Got tattooed arms and rings in my ears Never gonna suffer a straight man’s fears Better have a drink, crankin’ with the mates Movin’ fast I’m gonna make the grade That’s why…they call me one of the boys That’s why…they call me one of the boys I’m pushin’ it hard, I’m pushin’ it fast Gotta work it over, I gotta make it…
Libere ore
Giorno feriale ed io sono a casa. In ditta abbiamo il "patrono mobile", oggi era l’ultimo giorno per usufruirne, preso. Al mattino mi chiamano per dirmi che lunedì sarò a Napoli, mi sento di colpo più stanco ed è stupido. Al pomeriggio esco, è sempre lì, sulla mia vecchia Seat Ibiza che i soliti pensieri mi trovano, dove non ci sono azioni concrete a proteggermi. Qui la solitudine mi prende, mi colpisce attraverso ogni spiraglio. Nel mentre nuvole e cielo lottano spartendosi lo spazio, il sole picchietta sulle montagne. Forse questo potrebbe bastare a recuperare, a sparpagliare l’amarezza, darmi una tregua. Il primo freddo mi ricorda un’estate spesa lontano da…
Roma
Terza trasferta in quindici giorni. Questa volta andata e rientro in giornata, una mezza influenza proprio mentre sei di in uno di quei grandi palazzi, sul tuo tavolo diviso a spicchi, proprio di fronte a Cinecittà. Coltivo decisioni impulsive, sconvolgimenti dettati dal desiderio di… essere me? Ottimamente a tutti.
Malessere, nessuna preoccupazione sul lungo periodo passerà certissimamente
Ho questa sensazione di non salubrità del mio risveglio. E giù a maledire alcol e tabacco (che poi fra l’altro fumo raramente). Ma perchè non si maledice l’altro malessere, questo trascinarsi dei giorni, restringersi delle possibilità, questo inarcarsi di prospettive, celarsi di sentieri nelle pieghe del terreno. Scomparire, alla vista, al tatto, al desiderio di cose concrete, di pomeriggi di birre rosse, di carovane di Waizen che passano dentro l’abitacolo mentre-fuori-piove. Te la dimentichi o no quella città, le case basse, quel grigio abusato e quel freddo determinato. Te la ricordi tutta lucida per la pioggia, lavata come se un po’ d’acqua bastasse. Ma per sicurezza ci si aggiungeva anche…
Ci sono
Ci sono canzoni banalmente tristi. La tristezza è così banale, ripetitiva, futile. La mia, la tua. Vissuta da bambino, nascosta dietro un gelato alla crema in un pomeriggio di giugno, appena dopo scuola. Lì, fra le fronde d’un albero, ad aspettarti tutti i giorni allo stesso incrocio. Ha impregnato quella panchina. Te la ricordi? Me la ricordo? La malinconia è tutta rivolta a me, alle foglie che ho già visto vorticare e perdersi, alle nuvole cui non ho dato importanza. All’illusione che una brezza di vento ed una birra dopo l’esame di guida potessero tornare. A volte bisogna buttare, sprecare, gettare dal finestrino vita su vita. E’ che dopo non…
Oh beh
E’ tutto un affastellarsi di pensieri: per carità si tratta solo di idee raccattate qua e là, cose che avrei voluto scrivere ma che di mattina presto non riescono a penetrare quel velo di rincoglionimento che mi circonda. Ieri sono stato da mia nonna e la macchina m’ha portato a zonzo per queste strade mica tanto trafficate della Valsesia. E vedevo questo mondo un po’ a parte, queste bei giardini, questo gusto per l’inutile ma bello. Un mulino a vento funzionante in miniatura, pacchianissime statue di ceramica, una fontana abbandonata in mezzo ad un campo. Villette ben curate, particolari; ci leggevo il gusto di fare le cose come pare invece…
Numero strade percorribili: una. Prego scegliere o meglio, limitarsi ad essere
Un amico, lontano, scrive questa frase come stato su msn: "donnesolemarebirralunaemusicaska".Ho la sensazione di essere qualcosa, che mi piace. E di non sapere essere in altri modi. Ed un po’ di invidia mi rimane lì, come se non mi riuscisse di deglutirla. Per vivere ci vuole spensieratezza, coraggio e tante cose. Io non le ho tutte quanto vorrei.
Consigli
Se qualcuno è curioso di saperne qualcosa su Linux e leggere un confronto con Windows XP il buon pillus ha scritto un bel post chiaro e con immagini e video. Visitate gente, visitate http://lord-macharius.blogspot.com/2007/09/ubuntu-vs-linux.html
Abbozzi
A – Mi sembra tutto confuso e distanteB – Beh, ecco, c’è una cosa cui forse non hai fatto casoA – E sarebbe?B – Tecnicamente parlando, credo che tu sia morto…A – Ah Momento di silenzio che B, dopo un po’, sente di dover rompere. B – Non é che sia brutto come pensi, si tratta solo di abituarsi. E poi comunque la festa faceva schifo. A si lascia trascinare, ne ha bisogno. A – Si, eravamo a quella festa… mi ricordo tanta TequilaB – Si ma poi è finita e sei uscito a prenderne dell’altra…A – …e poi… bumB – …già Altra pausa. A – Oh beh c’è di…
Ieri, che poi quando pensi è già tardi figuriamoci quando scrivi
E’ facile e molle esercizio attribuire colpe alla stanchezza o al tempo stagnante di questo terminal. Eppure, seppur quasi, non mi riesce totalmente. Viene fuori più chiaramente qui la mia incapacità di provare vera mancanza ma era già qui in me stamattina nella stanza di via Firenze, ieri sera alla fontana di Trevi e nei giorni ed anni precedenti a Torino. A guardar vivere come si va alla zoo. Mi mancano certe birre e certe parole (ndm ebbene si mi mancano due sere lontano dagli amici per sentirne la mancanza) ma l’energia che pervadeva i legami sembra intermittente, io incapace di immetterla. E’ il mio prematuro drizzare le antenne o…
Orione di notte
Ecco, se c’è spazio per un punto di contatto io lo cercherei fra il tempo in cui alzi la mano per ordinare il bicchiere della staffa e quando spegni l’ultima sigaretta davanti alla porta di casa, con sollievo e con riluttanza. Quando lei si gira, col menu sottobraccio ed il grembiule nero ti sembra che ti si avvicini con tutto il suo mondo notturno negli occhi, alle spalle e tutt’attorno. Ti chiede che cosa vuoi che ti porti e lancia un sorriso da quell’infinita distanza che separa la notte di un pub fuori città da una vita d’uffici e rate della macchina. Quel sorriso cadrà nel vuoto, incapace di percorrere…
RiTorini
Pare che non mi riesca di dormire fino a tardi è che l’alcol assunto la sera prima mi doni un risveglio anticipato, la magica sostanza che da energia ad un modus vivendi fa anche questo. Ieri all’uscita dal grande edificio ocra dove lavoro in quel di Leinì m’attendeva il buon Andrea, l’uomo bestiale nel profondo e nel superficiale. La missione o la scusa in cui trascinare le nostre esistenze era andare a recuperare il buon Daniele di ritorno dalla Svezia. Tempo previsto un’ora-un’ora e mezza. Tempo impiegato tre ore e mezza. Pare che il 31 agosto alla sera attorno a Milano ci sia traffico, lo dico a beneficio di chi…
Dialogo di amanti infelici
…ma si potrebbe anche chiamare "dialogo fra parti di me", quel che conta è aggiungere la nota dell’autore che apre l’ultima fatica di Claudio, "Notti fatali" e che riporto integralmente adattandosi perfettamente alla bisogna: "Eh, ho fatto un’altra cazzata…". L’ho scritto di ritorno da una passeggiata con Paolone, su una panchina poco illuminata su un taccuino che malauguratamente da ieri mi trascino dietro. Dieci minuti di orrore vissuti da quelle pagine però era anche per scrivere qualcosa di più descrittivo e DEI DIALOGHI. Non scrivo mai dei dialoghi ed ora capirete perché."Facciamo l’amore, qui ed ora, all’ombra del castagno" le dissi ma ella ritraendosi rispose "mio signore non posso", "perché?"…
Caso
Uscendo dal bagno mi accorgo che manca quel continuo ronzio che ha accompagnato l’estate, le vespe che ogni mattina mi convincevano a spicciarmi pare se ne siano tornate da dove vengono ogni primavera. Il campionato riinizia, un pallonetto deliziai nostri palati granata. Mi piace questa sensazione che provo, il lento riprendersi del mio organismo dagli eccessi del giorno prima, questo suo rallentare ogni cosa, anche i miei sbadigli, dilatati a più non posso. Un porto franco di torpore e velati mal di testa, un rifugio. Qui non importa avere una meta. Non devo sapere in che direzione voglio correre. Forse dovrebbe essere sempre così, quando sto meglio è quando vivo…
Bar
Correvo lungo la statale che taglia la valle superando nomi di paese improbabili, affrontando sorpassi in curve strette di vecchie automobili che borbottavano incerte. Insegne di bar si affacciavano sulla strada ma senza troppa convinzione e me li lasciavo alla spalle senza l’ombra d’un rimpianto fino a quando pur di non affogare nel nulla di quel pomeriggio mi fermai, senza motivo, al successivo. Fu una decisione presa d’impulso, non appena quell’ennessima insegna scolorita mi piombò addosso da dietro una curva. Parcheggiai, male, di sbieco, ed entrai. Tu te ne stavi appoggiata ad un tavolino, nella penombra con una maglietta leggera, un verde pastello. Indifferente al fatto che concedeva uno scorcio…
Neve
Ho pianto, ho pianto di neve e tetti imbiancati, il selciato già scomparso sotto il manto bianco. Ho pianto lontano dalle vostre stufe e quel letto dove facevi l’amore perché non c’era la televisione, perché non c’era neanche tua madre e un po’ perché ti andava. Fuori con il vento che mi correva tutt’attorno ed io a gridargli dietro per distrarlo da quel suo sordo soffiare. Avrei voluti girare le spalle a quel vostro borgo, tornare forse in primavera, fuggire, fuggire lontano da quei vostri letti, smettere di restare lì a consumarsi di pensieri. Ma ero lì immobile e solo quando una lacrima ghiacciata mi punse mi accorsi di non…
Ticchettii
Questa mattina mi sono svegliato presto. E’ la pioggia che è venuta a cercarmi sotto la coperta leggera, ha bussato con insistenza alla grande finestra della mia camera, su in mansarda. Poi mi ha lasciato lì in quello strano territorio silenzioso di luce scarsa a fissare oggetti immobili. Sveglio ma non ancora parte integrante, attiva della vita là fuori. Mi sembrava di essere confinato o rintanato in uno spazio comune, unico. Lo stesso dei miei risvegli silenziosi fin da bambino, lo stesso starmene a pensare con gli occhi sbarrati nel tepore delle coperte e di attimi solo miei. Un filo che univa il me di adesso al me bambino che…
Commenti
Ho messo su la homepage di Moonbiter.net visitate e datemi dei commenti please (si so che fa i "quadratini" al posto delle lettere accentate… ci sto lavorando).
Case
La grande casa bianca di mia nonna dove spendevo le estati rimane lontana ma ieri al tavolo di ferragosto mia nonna c’era ed allo stesso tavolo ci sono rimasto, di ritorno da ferragosti di grigliate con gli amici quest’anno ho sentito il desiderio di far parte di un rito antico, me seduta alla destra di mia nonna che canticchia sottovoce. Si alza dice la preghiera. Dopo novantreanni di lotta centimetro a centimetro il bianco sembra essere passato in vantaggio sulla chioma corvina. Le sorrido, lei mi tiene forte la mano. Protagoniste del dopo pranzo sono le duemila foto che mio fratello ha scannerizzato con un’ostinata noiosità che gli è proprio…