Voglio scegliere cosa ricordare.Che cosa fare entrare dentro di me e determinarmi.Per i gesti per cui non so provare rancore, voglio dimenticare anche l’amarezza.Voglio dimenticare.Ci sono lezioni da incidersi sulla pelle e poi bruciare gli appunti.Torno a casa da una vita spesa a decifrare i segni, provare a capire i sensi, invece di cedere ai colpi alle ginocchia, invece di cercare una manciata di sabbia da tirare negli occhi.Torno a casa da un week-end in montagna a casa di Valeria, con Brandy e loro amici.Torno a casa da una chiacchierata. Eh si, si sono fatte le sei. E l’olandese volante.E’ stato un buon week-end, per me. Non per tutti. Beh…
Malinconia
Ci sono sogni che muoiono a poco a poco. Si spengono. Provano a resistere, si dimenano come pesci sul pavimento.L’asfissia li uccide. E non dolcemente. Il mio problema è che i miei occhi hanno creduto, forte. Il mio problema è che il mio cuore non sa mai negarsi una speranza, feroce e irragionevole, inconcreta ed astratta. La mia malattia è la cieca fiducia ed i mancati riscontri. Ho fame di Vita, e non trovando pane, bevo. Per fortuna che Camille viene a farsi una birra :)
300? Raddoppio e vado avanti (con l’aiuto del pubblico)
Buon compleanno all’Eremo del Viandante che con questo post (il 600°) festeggia i cinque anni. Ieri mi sono alzato la mattina e mi sono trovato coinvolto in un ritrovo di amici Erasmus (dell’anno prima del mio, ma alcuni li conoscevo). Vagare a Torino, fare un giro dentro Palazzo Nuovo occupato, al pub dal primo pomeriggio. Bella giornata. E no, non sono tutte belle le mie giornate. Mi rendo conto di aver accumulato per mesi, senza mai arrabbiarmi. Ed è strano. E’ poco salutare. Il rischio concreto è di finire con l’incazzarsi con il primo poveraccio che mi sta attorno, indi per cui ho deciso che devo trovare un capro espiatorio…
…beh
Domani rinizierò a coltivare la pazienza. A ricercare l’equilibrio di tredici pietre in un giardino zen. Oggi mi concedo il lusso di un errore, e di mandare tutti quanti a fanculo. Rifletto sui miei errori sapendo che continuerò a perseverare sulla mia strada. Decisamente troppo testardo e troppo poco dettato alla sopravvivenza. Che nel frattempo poi ho visto troppi concerti e troppi musei per riportarli tutti. E vengo meno al mio dovere di cronaca, quindi. Un altro film in lingua originale magari?
Sogni
Ci sono tanti sogni nel mondo. Ci sono sogni sotto mantelli di stoffa. Ci sono sogni appoggiati la sera sui comodini e rindossati la mattina, ogni mattina. I sogni lo popolano, questo mondo di sensi sconnessi. Prova a viaggiare solo con la tua ragione e non lo troverai il capo del viottolo a cui ti impicchi. Prova a fartela bastare, e ti racconterai la tua soddisfazione, mentre la senti rimbalzare contro le pareti della tua cella di isolamento. Piangilo questo mondo che non c’è, questo senso che scorre via in rigagnoli via via più veloci, via via più distanti.
L’alba
L’alba a volte è abbassare lo sguardo, fissare il terreno ed avvertirlo sotto i piedi. Riempire i polmoni di notte umida, che ce ne sia abbastanza per sopravvivere al nuovo giorno. Ore dopo sono alle prese con fogli e muri gialli (e doveva essere arancione!). Va bene così. Anche se a volte l’alba sembra non volersene andare mai, neanche quando ho imparato, capito, ringraziato e salutato.
Lo so
Lo so, lo dico sempre: odio le Domeniche. Sono spesso pigre e vuote e lasciano tempi a macerare. Pensi, commettendo errore stupido e grossolano, al tempo caduto male, alle ferite. Quanto dolore che non ho capito mai e non potrò mai capire. Il dolore capita di incontrarlo (magari in noi) e non saperlo guarire. Mi sento piccolo ed inutile. Mi sento affamato, qui ai margini dell’inverno e non so dove mettere la mani. Le appoggio in tasca, poco convinto. E com’è che è andata poi, e che motivo c’era che andasse così. Chiudo la bocca, spengo le domande e guardo per terra dove ho segnato alcune tracce in cui muovere…
Forse
Forse scrivere è il manifestarsi di una malattia o di una condizione sfortunata: l’incapacità o l’impossibilità per fattori esterni di poter comunicare qualcosa. E’ un tentativo di buttar via il veleno prima che incrosti le vene. Di dire, per non morirne, di espirare per non soffocarne.
Dragoni?
Lauree, lauree, lauree. Vedere la discussione di Joy, che poi si chiama Xie Fen, lei che ci invita a cena allo Sfashion e offre. Che strano dev’essere festeggiare un periodo della vita che finisce, lontano da casa e affetti. No, i vestiti tradizionali che indossano alla laurea in Cina non hanno dragoni. La fontana della Dora straborda schiuma stasera. Raggiungo Sara. Quanto è brilla? Incontro Goliardi, lì alla Cadrega. Giovedì un incontro preliminare per il Telefono amico. Qualcuno vuole aggregarsi? Poi fuggo Ll’ultimo concerto dei bloodyguns. Un gruppo che abbiamo seguito per tanti anni. Una scusa per prendere la macchina ed una sbronza. Saltare e gridare tutta la sera. Il…
Note brevi
Le parole mi scivolano via, da altre parti. Poco, poco tempo e su questo blog che si avvicina ai 5 anni mancano un po’ di interventi. Ieri 12 ore al Poli. Dalle 9 meno 5 del mattino a quelle della sera. E poi serata al pub con i colleghi. L’accento americano della cameriera, Bianchi che tiene su questo povero Toro. E il lavoro che procede. Vediamo. Domenica mostra di Dalì a Milano?
Un ultimo bicchiere
Un bicchiere ad Artissima, Valeria, Valentina, gli specchi, i pallozzi, i vestiti ammucchiati, i rifiuti. Un bicchiere ai progetti e ai mattini. Un bicchiere ad una nuvola che passa e va. Un bicchiere ad un giorno in cui avere ragione due volte. E il sapore di soddisfazione suona così stantio. Un bicchiere alle parole. Un bicchiere in cui annegarle. Un bicchiere a domani, le ore, i caffè e la Vita col suo profumo che non scordi.
Rimbalzi
E’ vero sono umorale. Ho avuto qualche settimana spiacevole da cui mi sono catapultato fuori. Un fermentare che ha varie scuse o forse vari modi di manifestarsi. Idee sul lavoro che procedono, voglia di provare cose nuove. Lavorare a quell’idea di un generatore casuale di mondi insieme ad un geologo svizzero. Andare alle prove di quel gruppo di alcolizzati e fare la seconda voce (fra una nastro azzurro ed una wuhrer). Un corso di volontariato che finalmente sta partendo. E’ l’energia che torna a muovermi. La voglia di fare, vedere, sperimentare. La sensazione che provo è di aver preso la rincorsa e voler continuare per questa strada. Almeno fino alla prossima…
Pane e vino
Serviva alzarsi, spazzolarsi via di dosso i pensieri e andarsene. Fuggirne anche l’odore. Perché troppo spesso credo di camminare dritto sull’acqua e su quello che non c’è ma non oggi. Oggi maledico il modo in cui sono fatto, il mio modo di morire sano e salvo dove m’attacco, il mio modo vigliacco di restare sperando che ci sia quello che non c’è. E come reagire? Provando a vedere se c’è la Vita ai bordi delle strade. Nel momento in cui la macchina parte e non sa dirmi dove andiamo, allora mi sento assolutamente in pace. Un generico mirare al Nord. Puro autunno, sotto questa pioggia. Lo respiro, un passo e poi un…
Frammenti e medaglie
Vorrei contare i frammenti del cuore, dare un nome ad ognuno. Ricordare per ognuno una speranza coltivata, cresciuta, infranta. Perchè ognuna di esse è qualcosa che ho creato ed ho amato. Ognuna di esse è una medaglia. A volte però pungono queste medaglie, a volte non ho il petto abbastanza largo; si sovrappongono, si disordinano l’un l’altra, come a fare interferenza. In quei giorni il mondo è pieno di specchi in cui non guardare e bisogna trovare il respiro giusto da prendere. Un attimo. Poi riordinarsi le medaglie e pensare dove appendere la prossima.
Certi investimenti rendono
Sarà che nel mondo esistono milioni di marche diverse di birra: milioni di sapori, di esperienze, di serate da vivere. Però stasera penso che vale la pena investire nelle persone, certo, la storia documenta un paio di casi in cui il risultato è stato una perdita netta. Ma se guardi il totale, diamine, che guadagno. E quindi via verso il Jumpin’ Jester. I will sing you songs of dreams I used to dream I will sail on seas of silver and gold Until I reach my home [youtube=http://www.youtube.com/watch?v=WKHZ2EbWB_s&fs=1&hl=it_IT] Perché a volte ti sembra di sorprendere la sfortuna a pescarti in tasca, la guardi e pensi che davvero non hai nulla…
Quando i russi parlano a sproposito di lire
Flussi di pensieri dopo cattive giornate che fanno capolino da periodi difficili A volte alzo lo sguardo e vedo tutti questi fili, come a marcare distanze incolmabili fra persone e cose, come ad impedire movimenti, a coltivare inerzie. Fili che rendono difficile vedere l’orizzonte, appiattiscono gesti e persone alla tonalità della meschinità, come non potesse sopravvivere nient’altro su questa terra acida. Never let them tell you they are all the same. Se poi cattivi pensieri seguono cattivi gesti, spinti da egoismi e aiutati da un po’ di pessimismo sopravvissuto beh, allora mi accorgo di saper tagliare solo i fili che mi ormeggiavano a questa realtà con reciproca indifferenza. Quasi diffidenza….
Conoscersi
Credo che conoscersi sia importante. Ci sono alcune cose di me che ho capito negli anni, mettendo insieme gli indizi, e alla luce delle quali interpreto il mondo che vivo. Io ero affascinato dai grandi progetti sul tavolo da disegno di mio nonno, dai materiali da costruzione che raccoglievano polvere nel deposito. Adoravo giocare con i Lego ed uno dei pochi videogiochi che mi abbia mai appassionato era Civilization: scopo? Costruire ed amministrare un impero. Ho capito che io amo proprio questo: costruire. Mi fa sentire realizzato. Ed avendo sogni grandi, ho il bisogno di costruire cose grandi, importanti. Quello che mi fa vibrare, di cui sento l’esigenza è realizzare…
Parentesi che invece di chiudersi l’un l’altra chiudono me
Ti senti mai impiccato alla vita che stai vivendo? Mi sembra non ci sia la possibilità di un respiro pieno. Invece è che non ci sono motivi. Me lo ricordo com’era averne. I chilometri si snocciolavano a decine la volta, gli ostacoli erano caramelle per il cuore. La serena convinzione che un sorriso avrebbe sgretolato qualsiasi cosa. E lì, nelle cose che amo che mi si risveglia la voglia di mostrare a spacconate e picconate di passione che cosa intendo. C’è passione ed energia da qualche parte, è che mi sfugge dove, al momento. Ognuno di noi forse è guidato da cose diverse: per me è la passione, è l’entusiasmo…
Storie e respiri
Ci sono tante storie, fra un respiro e l’altro del mondo. Ne vediamo così poche. Osserviamo quelli che crediamo successi scansando quelle che ci servirebbe vedere. Provo a ricordare l’uomo che correva, i vecchietti che “lei è così dolce” e gli occhiali da minatore. E poi torno alla mia vita, a far finta di avere dei problemi. Tipo aspettare che arrivi lunedì.
Numi
Vorrei si potesse raccontare come una storia; è stata una Vita. Una vita fa. Ci sono emozioni che rimangano intrappolate a qualche livello, lì, ad invecchiare. Dietro la bottiglia di vino buono, le vedi spostando uno scatolone. Non se ne vanno. Non le cacciano i mesi, non le sfrattano gli anni. Si accumulano solo, mentre cresce la distanza fra noi e loro. Ma lì, da qualche parte, ci sono. Lo senti questo odore pungente? Sa di bosco, ha il senso e le spine di un cespuglio di more, sa d’amore, ha la ferocia di un morso sul collo, sa di dolore, dei tagli che si è procurata. E quelle emozioni…