E’ una maledizione l’incapacità di vedere la felicità.
La scorgi solo lungo le fratture. Le crepe ne definiscono il contorno.
La felicità senza fine né confini forse esiste ma gli uomini non se ne accorgerebbero.
Forse l’hai già attraversata in un mese d’estate passato in bicicletta, in un pomeriggio dalla nonna, in un’infanzia intera; eppure non sapresti dipingerla, se non attraverso un gioco della memoria, a confrontarla con ciò che non è più.
La felicità esiste solo nel ricordo. Dobbiamo perderla, per riconoscerla.
Maledizioni
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