Mi hai fatto venire il dubbio, il dubbio che mi tratterebbe dalla possibilità di tornare ragazza, di correre in macchina lungo il crinale della collina e ridere, e sentire l’eccitazione che corre lungo le gambe, la schiena, il basso ventre.
Sai, non ci tornerei a quel tempo. Rimarrei invece qui. A vederti ballare, a vedere come metti un piede dentro la felicità e prendi le misure. Poi ti lanci ed esplodi, e mi fai esplodere in mille schegge di pensieri, e attenzioni, e cura.
Mi piacerebbe restare. Guardarti, in silenzio, fino a vederti. Aspettare che tu venga fuori. Prenderti per mano, ma così, senza guardarti, che se no te ne accorgi.