…leggere l’e-mail di Mojca e rimanerne toccato. Penso, o meglio mi limito ad avvertire forte l’emozione senza analizzarla. In attesa di vedere Diogo, e, questo week-end, Giovannona. Tante emozioni. A volte senti l’intensità che può avvertire il cuore e capisci quanto di solito sia vuoto.
Tuoni ed impazienza
Ieri il secondo GrigliaThon. Ventisei bocche da sfamare, altrettante ugole riarse. Via alle nove e rotti, verso la Sacra Birra. Ho sognato poi un viaggio. Eravamo una comitiva numerosa e ci muovevamo fra vari paesi. Ci rapivano, ci arrestavano, ci ospitavamo. Ecco un signore ci ospitava ed uno di noi gli baciava la moglie. A quel punto ci invitava ad andarcene. Io nel sogno mi innamoravo ad ogni tappa. È che sono monotono, è che non so aspettare. È che sono fatto così: ho bisogno di esplodere. Mi sento come un tuono. Mica puoi gestirlo, metterlo via ed usare quell’energia quando serve. Puoi solo lasciarlo esplodere. Un po’ lo capisco…
Enrico e la sedia
Enrico era stato seduto tutta la vita e questa, impaziente, se ne era andata. Al suo passo, a suo gusto. Enrico fondamentalmente era rimasto seduto perchè aveva paura; di tutto o quasi. Di sicuro di quel mare di cose importanti che poteva andare storto in mille diversi, intollerabili modi. Era stato seduto perchè non poteva riuscire a pensare di non incontrare lei, quell’Amore in grado di riempire di profondità la sua vita che, altrimenti, sarebbe stata ingiustamente lassa e sfibrata. Non poteva tollerare l’idea di amicizie spezzate come rami secchi sotto il peso dei compromessi, degli egoismi che rodevano chi li compiva e ferivano chi li subiva. Io non so…
Ampi respiri
Ho voglia e forza e non so dove infrangerle. Gli amici mi prendono in giro quando sono innamorato, perché lei è la donna più bella del mondo e non ne faccio mistero. Non so toglierle gli occhi di dosso, non so porre recinti attorno ad un sentimento che cavalca e dovunque vada lo fa senza frenarsi, senza timori. Quando amo non ho freni. Ho bisogno di spazi ampi, di corse estenuanti. A star fermo mi ritrovo senza fiato. Mi piace essere così, rimango così. Mi sento un po’ inutile con questa voglia d’amare in tasca, e nessuna birra sotto al naso. La seconda si può rimediare. L’amore lo tengo in…
Viaggio
E quindi poi sono partito. La sera prima la cena a casa di Miriam, con Daniele sul ciglio di malattie sconosciute. Miriam che prepara una macedonia artistica scolpendo un melone. E poi, salutato il degente, via con Miriam, Claudio e Marina a bere il liquore che mi aveva regalato Mojca. Ci raggiungono una delle sorelle di Claudio ed una di lei amica, nata a Karlsruhe: le coincidenze. Uno sguardo colpevole all’orologio, la testa leggera per il liquore (buonerrimo): è tardi, via a dormire. E mi alzo con i chilometri da fare. Sono ai limiti del primo tagliando. Alla fine avrò sforato di tremila chilometri. E allora via verso Freiburg. E…
Dimenticanze
E alla fine rimani orfano di un pensiero, lontano dai luoghi della memoria. Scegli di incamminarti nella bruma, se è poi mai davvero scelta (e mi piace crederlo, lo trovo giusto). Rimangono le pietre, che non ti voltano spalle che non hanno, ma placide e immutabili prendono infinitamente atto. Senza un giudizio, solo una nota. Ogni eco di dolore se ne è andato al primo mattino, ha indugiato più a lungo, langue, una domanda. Le pietre poi rinunciarono a rispondere e rimasero a guardare il sentiero, osservando chi sarebbe arrivato per accoglierlo immemori.
Di tutto, a caso
Ho sonno, innanzitutto. In queste settimane sono uscito con un sacco di amiche. Con Giorgì, con Brandy (bentornata), con Ornella. Ho incontrato Laura nei corridoi del poli, sono andato a pranzo con Cinzia. E domani mi metto in macchina e parto. Parto per cercare di non essere un coacervo di preoccupazioni, di timori. Per vedere se i pezzi che ci sono bastano a cavarne fuori un Uomo che stia in piedi. Sapete cosa mi spaventa a volte? I ricordi che mi aggrediscono all’improvviso, senza ragione. Ricordi scelti a caso, e non so dire perchè si siano fissati. C’è di tutto: dal ricordo di una passeggiata in un giorno d’estate a…
Io non capisco
Io non capisco me stesso a volte, come potrei capire gli altri? Ci sono cose che mi arrovellano la mente. Scelte che non capisco. Ci sono scelte che capisco e che non condivido assolutamente ma ce ne sono anche altre che semplicamente non capisco. Che non fanno il bene di nessuno, solo il proprio male. Capisco i gesti autodistruttivi più puri più fieri ed anche in quelli ci vedo potenza espressa e quindi un senso. Ma ci sono gesti con cui si rinnega se stessi e la propria dignità. E mi sono alieni. C’è un mare di scelte e gesti che non capisco. E mi fanno soffrire, lo ammetto. C’è…
Fiducia
A volte ho riposto fiducia nelle persone e negli eventi e, a quella fiducia sono seguite delle delusioni. Se ci ripenso però non so pentirmene. Non so rimpiangere le volte che ho creduto ed è andata… come è andata. Penso ci sia un sentimento che è qualcosa di più della speranza e che si applica sia alle persone che alle cose, un modo a cui guardare la Vita. E’ Crederci. Dare la possibilità alle persone di comportarsi nel miglior modo possibile, sorprenderti in positivo. A volte le cose non vanno come speravamo, e a volte si hanno anche tutti gli elementi per prevedere che sia così. Ma non importa. Non dico che non ci sia dolore ad ogni spegnersi…
Fruscio
Oggi sono di buon umore. Provo a scrivere qualcosa. Gesto presuntuoso, soprattutto alla luce del fatto che sono, si sa, un “ipocrita lettore, mediocre scrittore” [1]. Beh essendo la mia mediocrità riconosciuta e manifesta non ho nessuna reputazione da perdere :) “Ma no, Cara, torna a dormire”. Te lo dico seduto lì accanto, tu rintanata sotto le coperte. Che non hai voglia di alzarti o destarti per davvero. E allora sussurro. Fra me e me. Il rumore che ti ha svegliata, sembrava un fruscio vero? Un suono leggero, come di chi si allontana di nascosto. Muove passi brevi e accorti per non svegliarti. E’ la Vita che sguscia via, in…
Cieli blu
Trovo l’attimo per guardare un po’ il cielo ed è estate a quanto pare. E vorrei vederle un po’ muovere quelle stelle invece di rimanere lì a farsi fissare, a lasciar coagulare i miei pensieri attorno a loro. È che i sogni cambiano, sapete? Anche quelli attorno ai quali cresci, che sembravano la radice della tua persona. Ci sono momenti difficili che si affrontano di tanto in tanto. Non so, a me sta succedendo ora. Chiudo gli occhi e non so che cosa sognare. Momenti di riflessione. È strano, in questi momenti ci si sente come un dito che si è mosso nell’acqua, appena si ferma a guardare la scia…
Desideri
Dimenticavo: la prossima volta che mi innamoro voglio vedere solo Stelle buone sulla Sua pelle.
Vette e valli
Lo dicono quelli che mi conoscono che io sono un uomo degli estremi. Ho alti e bassi molto forti, sbalzi di umore, cambiamenti repentini. A volte faccio cose fuori dal personaggio, per il gusto di riderci poi su. Per non sapere mai bene che apsettarmi da me stesso. Ho avuto momenti di gioia immensa. A volte dovunque mi trovi, mi sento crescere dentro un sorriso enorme, e non posso che lasciarlo esplodere. A volte ho il bisogno di abbracciare chi ho intorno. Claudio e Daniele più spesso degli altri. A volte pagherei da bere fino a notte fonda e adorerei il suono della voce di chi mi racconta la sua…
I miei post preferiti (update)
Ho aggiornato la lista dei miei post preferiti, inserendo quelli del 2008, e sono tanti cacchio: Forse Come Minuti, sale, parole. Troppa roba insomma. Un desiderio e poi il lago — Der Frühling fra poco vado a vedere se l’asciugatrice ha finito Vedi cara Bagagli di felicità
Citazioni
“allora pensavo appunto che le avventure ed i viaggi dipendessero da qualche legge euristica e non dalla volontà.” (cit. http://simonemarini.com/?p=1473) Questa è una di quelle frasi che mi voglio segnare. Insieme a: “The best time to plant a tree is twenty years ago. The second best time is right now.”
Che poi a volte
Che poi a volte penso a tutte le persone che ho perso. E sono stato fortunato ad averle incontrate. E poi a volte penso alle persone che ho perso e penso che l’ho scampata davvero bella…
E allora rifletto
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Bambole russe
E poi stasera l’ho visto Bambole russe, la continuazione de L’appartamento spagnolo. Il secondo è un film sull’Erasmus ed il primo vuol essere un film sul dopo. C’è di meglio, si. Ma è un film che aspettavo da molto di vedere. E comunque ormai più nulla potrà mai deludermi come la Baffo d’Oro, la birra che aspettai anni per bere e… pessima. E ieri ero dal buon, convalescente Paul. A parlare di vacanze. Sono curioso di vedere che possa venir fuori. Io, lui, una macchina e carta bianca. Per il resto a lavoro sono poco concentrato. E’ un periodo di ricarica. Devo capire meglio che cosa mi dia entusiasmo in…
Ed è così
Mentirei se dicessi che è sempre facile digerire lo squallore. Ma a poco a poco, pezzo a pezzp, senza voltarsi, io e la mia morale che tanti sputi riceve, io e lei, due vecchietti, continuiamo un morso alla volta. E non l’abbandono. E ora torno a masticare. Con la Edelstoff nelle vene. E quanti sorrisi che avevo messo da parte per quando sarebbero tornati utili. Hai presente The tent, Monaco di Baviera, e il falò delle sere d’estate?
Cancellato su richiesta
eh no, non cancellerò l’intero blog se me lo chiederete.