Ci sono molte strade, moltissime, e la notte è la capacità di cogliere anche quelle altre, quelle che hai scartato o che non vorresti. Di notte ritornano, tutte assieme. Come bimbi abbandonati, per sempre persi lungo la strada di casa.
È un po’ che non scrivo.
Mi chiedevo qualche giorno fa, mi chiedevo se ci alziamo spesso e ci chiediamo “Sei felice?”. Me lo sono chiesto l’altro giorno perché mi faceva comodo, perché mi risuonava un sì sincero.
Sono felice fra le acque calde di Vienna, appollaiato in questa mia Vita che scorre, senza l’attesa di un cambiamento o di un’evoluzione. Nasce e muore lieve.
Sono felice, di quel che ho e di quello che non ho, delle scuse per andarlo a cercare, dei profumi ancora da sentire, per le strade del mondo.
Ho bucce di mandarino sul tavolo, e piatti sporchi. Ho delle scarpe comode, per correre, anche se dopo pochi minuti sono già senza fiato. Mi siedo e aspetto, discutendo con lo starec. E non importa se tarda un po’.
Ci sono tanti percorsi, indicibili. Alcuni incrociano i tuoi occhi, altri no. Le variabili sono infinite. Mi piace pensare sia la volontà a risolverle, a sfoltirle come una margherita. Forse è solo il caso, che ci porta a incrociarci, perderci, regalarci, ritrovarci, annoiarci, inciamparci. Forse c’entriamo anche un po’ noi, chissà.
Io sono felice. Domattina, quando mi sveglio dovrei chiedermelo ancora.
Un post che riassume bene un approccio di vita! :)