Forse non ho nulla da dire, ho solo delle valigie da fare. Liste di cose da impacchettare, un’occhiata alla piantina del Charles de Gaulle. Una chiamata per la valigia, un appuntamento da fissare, fogli da ricordare.
Questa settimana ho salutato tante persone, dal lunedì al venerdì. Ogni sera, anche se a volte ero stanco. Tanto affetto e in fondo vado dove non conosco quasi nessuno, dove non avrò amici attorno ogni volta che ne avrò bisogno.
Così svuoto cassetti, piego maglie. Butto, butto un sacco di fogli, di disordine, di incrostazioni. Ho bisogno di togliere delle ancore, di sentire il silenzio del mare.
un minuto per reagire con la testa o il cuore
un minuto di silenzio l’occhio si illuminera’
un minuto per favore per rimuovere il male
un minuto per pensare alla morte e ridereun minuto come un ora come un giorno o forse piu’
un minuto anche stasera per dimenticare
un minuto ancora uno e poi m’addormentero’
un minuto un minuto per sempre…
Un minuto e poi parto.