Ho passato molto tempo convinto di non sognare abbastanza.
E invece avrei dovuto sognare di meno e vivere di più.
La realtà a volte è contraria alle mie idee, ci sono cose che sopravvivono solo nella mia mente, che respirano quiete sotto al mio cuore ma là fuori… sfioriscono in vapore dal profumo di nulla.
Mi dispiace ma ha ragione lei. Ci sono fughe tanto meravigliose che forse spenderci una vita a mettergli il sale sulla coda non sarebbe uno spreco. Però viene il tempo di cambiare gioco. Di farsi male.
Perché quando ti perdi in un domani disegnato con i tuoi colori, quando scegli la lente con cui guardare alle cose crei la possibilità una frattura e in quella frattura cadono i tuoi giorni, le tue attenzioni volte a perfezionare quel tuo quadro.
Poi un giorno ti bussa la differenza insanabile fra ciò che è fuori, vero, e ciò che hai cristallizzato nella tua opera.
La tua forza di volontà non basta a ricucire quella frattura.
Perciò rimani da questo lato della barricata, dove lo cose sono vere e se fanno un po’ male, lo fanno in maniera onesta.
Il problema è fare il conto con quello che non hai. Mentre nei tuoi sogni quello che desideri è.
Qui… quello che non ho.
A volte penso che principalmente quello che non ho sei tu dalla mia parte.
Ma è una visione ristretta delle cose. Ci sono dei non ho che sono davvero irrinunciabili.
Che devi dire, e vivere.
Quello che non ho è paura.
Quello che non ho è tempo da sprecare.