India e il sole addosso. Fa caldo in India, il cappotto l’ho messo in valigia a Monaco. Sono partito di primo mattino, dopo aver dormito poco. L’aria frizzante e il viaggio verso Münchner Freiheit, Marienplatz, Flughafen Terminal 2. Ho aspettato l’imbarco con un paio di birre, dato che stavo per imbarcarmi verso un paese islamico. Lo so, sono un maledetto provincialotto. Sono atterrato ad Abu-Dhabi, fra le stecche di sigarette e i negozi di liquori. Al momento di prendere il volo per Chennai mi sposto verso il gate. I voli per L’india sono uno in fila all’altro. Ci sono un sacco di colori fra le sedie o seduti per…
India
Ok. È mezzanotte, sveglia alle 5.45 domani mattina. Atterraggio a Chennai previsto alle 4.00. Di notte. Tre ore di macchina e dovremmo raggiungere l’albergo. Direi che è troppo tardi per fare la metà delle vaccinazioni che mi manca. Non ho comprato quasi nulla di quello che avrei dovuto. Ho finito l’ultima birra. È arrivata, come da tradizione sulla soglia della partenza, una mail annunciante un bel merdone di roba da fare. Al rientro, me ne preoccuperò al rientro. Forse neppure allora. È proprio finita la birra? Ho fatto una presentazione oggi. Andrea, il mio amico, mi aspetta, quando arrivo. Anche Paola. Così fra poche starò correndo da qualche scalo all’altro…
Sguardi notturni
Ci sono molte strade, moltissime, e la notte è la capacità di cogliere anche quelle altre, quelle che hai scartato o che non vorresti. Di notte ritornano, tutte assieme. Come bimbi abbandonati, per sempre persi lungo la strada di casa. È un po’ che non scrivo. Mi chiedevo qualche giorno fa, mi chiedevo se ci alziamo spesso e ci chiediamo “Sei felice?”. Me lo sono chiesto l’altro giorno perché mi faceva comodo, perché mi risuonava un sì sincero. Sono felice fra le acque calde di Vienna, appollaiato in questa mia Vita che scorre, senza l’attesa di un cambiamento o di un’evoluzione. Nasce e muore lieve. Sono felice, di quel che…
Ti ho cercata
Ti ho cercata fra le pagine dei libri, barricato in casa. Eri nascosta fra quelli che non osavo aprire. Ti ho cercata, a modo mio, magari sbagliando. Ti ho cercata quasi sempre, a volto faceva troppo freddo, mi impigrivo in poltrona fino a lasciare l’edera divorarmi il corpo stanco. Poi mi sono alzato, anche quando ha fatto male. Ti ho cercata quando per cercarti dovevo andarmene, seppellire i cari spettri, mettere strada fra me e loro. Polvere e chilometri a sbranarmi la memoria, a lasciarmi ferite da togliere il fiato. Non ti ho sempre cercata nei posti giusti. Col tempo, sono quasi arrivato a dubitare che ci fossi. Poi ho…