April 29, 2012

Semi

Qualche tempo fa ho scritto un romanzo sia perché volevo farlo prima dei trent’anni sia perché mi trovavo a vivere un periodo particolare, sul limitare di una serie di eventi. Così ho scritto Semi. Semi è tante cose: è quello che dovevo buttar fuori, è stato un percorso che ho condiviso con chi mi ha aiutato (no, non è tutta colpa mia). Semi non è altre cose: non è un libro scritto da un professionista e ha una serie di difetti. Di alcuni ne sono anche consapevole. Chi volesse leggerlo lo può scaricare qui: Semi.

April 26, 2012

Fare trent’anni

Dicono sia facile fare trent’anni; dicono che basti andare a dormire ventinovenne, e, a Dio piacendo, alzarsi dal letto per ritrovarsi trentenne e quel che ne consegue. Il dettaglio non dapoco sono i giorni che prima è necessario mettersi alle spalle, uno in fila all’altro. Se ti volti fa un po’ effetto. Ad alcuni fra noi, forse a molti, piace ritenersi cari agli dei e incatenarsi a previsioni di destini tragici. Io da ragazzo non pensavo sarei arrivato a oggi, ad avere trent’anni, pensavo, come altri sciocchi, che le pieghe della vita si sarebbero svolte prima per me. Invece mi è toccato in sorte di sopravvivere a giorni e avvenimenti….

April 24, 2012

Certi addii

Certi addii sono lunghi perché ogni passo è una nostalgia da rimirare e da metter via, per sempre. Sarà perché anche il dolore è ordine nel Cuore e ci sottrae al dovere di rimescolare le carte, di aprire le finestre e vedere quale vento viene a tagliarci la faccia. Certi addii, sono aspettare che tramonti ogni possible strada del ritorno, che i sentieri che si è cercati, che si è scovati piano piano si cancellino, torni a crescere l’erba come non li avessimo mai trovati, mai percorsi. È, in qualche modo, rinnegare ogni sforzo fatto. Eppure ogni addio è celebrare chi eravamo quando abbiamo cercato e trovato, piuttosto che il…

April 24, 2012

Blog da leggere

Uno degli interventi è questo: Tu meriti una risposta, ed io non merito di dartela. Verrà un altro più in gamba di me, col piacere ancora intatto e le voglie da bambino. Sarà come reinventare le tue storie di ragazza, e imparare nuovamente cosa voglia dire amare. Imparare un’altra volta in che letto rimandare le tue ansie mattutine e le noie quotidiane. Sarà come rincontrarsi, piedi scalzi e il corpo nudo, e tremare con le dita quando è nuovo e sconosciuto. Verrà un altro con le mani, con i gesti e il tocco muto, verrà un altro a ricolmare ciò che tu non hai avuto. (http://tiddominstrel.wordpress.com/2012/04/15/laddio-per-un-amore-finito) Consigliato.

April 22, 2012

La mia Berlino

Sto leggendo “La mia Berlino” di Monika Maron. Berlino è invece popolata di me. A Berlino, se ne avessi voglia, potrei incontrarmi cento volte al giorno, a ogni età, raggiante di gioia o in lacrime, sola, in compagnia, innamorata, piantata in asso; dappertutto posso starmene accoccolata in attesa che io passi di lì. In una notte d’estate mi basterebbe camminare lungo la Schönhauser Allee, verso le quattro di mattina, per vedermi mentre, credo un po’ brilla, al fianco di un giovane – non so più neppure chi – prendo una bottiglia di latte da una cassa depositata di fronte a un negozio di alimentari, non senza lasciare i soldi giusti…

April 18, 2012

Finestra

Mi sono svegliata presto. Quel sogno: camminavo in un paese dalle vie di polvere sottile, le case bianche a corolla. Una lunga passeggiata, ariosa. Rientravo al mattino presto e passavo alla tua finestra. Nella stanza un ragazzo dai capelli lunghi. Lo guardavo e capivo. Gli chiedevo se tu fossi sveglia. Ed eri già lì, che mi davi le spalle, appoggiata alla scrivania. Ti voltavi e mi spiegavi, che la memoria è un gioco strano, il tempo solo un aspetto delle cose. Che è inutile guardarne una fetta, quella che corrisponde a questo momento, quando lo possiedi tutto. Lo srotolarsi di passato e futuro in ogni singolo momento. Che certe cose…

April 10, 2012

Boschi e storie

Lascia che il calore si condensi piano e diventi coraggio, poi apri la tua mano e raggiungi la mia.  Smetti di pensare: lascia che ombre e dubbi cadano come foglie stanche; non ti servono più. Seguimi lungo questo sentiero più antico delle mie parole. Fidati dell’odore di sottobosco, del taglio sottile del cespuglio di more. Qui, dove la saggezza del bosco ci protegge dalla malinconia del tempo, voglio costruire un riparo e in questo riparo raccontarti una storia.   È una storia bellissima, sai. È una storia che ho ereditato come un pezzo di cuore, è nata da tutto l’amore e le speranze che ho ricevuto in dono: le sue…

April 9, 2012

Denso

Il modo denso che avevano i minuti di caderti dagli occhi, affastellarsi fino a diventare interi pomeriggi: infiniti e troppo brevi   Ho immaginato tutto, sai. Ero solo io che vivevo lungo l’autostrada, che invece di tagliarlo quel filo nero, lo usavo per colorare la notte e le lunghe ore. Ho voglio di guidare per ore: la luna alla mia sinistra, che investa di una luce spettrale me e solo me, poche altre auto a fare da cornice, senza poter incidere in quello spazio che è forzatamente solo mio.   Guidare di notte. Raggiungere gli oggetti nell’abitacolo, un CD che vesta meglio l’umore, una red-bull a mescolarsi a quel sapore…

April 6, 2012

Conta

Piove finalmente.   Ho mal di testa e guardo fuori dalla finestra. Mangio uva sultanina, in casa non ho altro.   Conto fino a dieci. Ancora ricordo i nomi di ognuna delle mie preoccupazioni quotidiane, il peso specifico di ogni sciocchezza.   Conto fino a cento. Incespico nelle liste di cose da fare, nell’annaspare di elenchi, di scadenze, di aspettative altrui.   Conto fino a mille. C’era qualcos’altro, vero? Qualcosa di più importante.   Conto fino a un milione. L’importanza del mio respiro.   Esco. Cammino vicino casa: piove, piove forte.   È passato tanto tempo da qualsiasi cosa. Io sono separato da ogni battito del mio passato, da ogni…

April 3, 2012

Ricette

Ricette, ognuno ha le sue. La mia consiste nell’uscire per andare a lavoro alle 8.30, tornare alle 19.30, aprire una birra rossa a stomaco vuoto e ascoltare Brancaday a volume rispettabile. E poi ci sarà da preparare un po’ di slide e un po’ di valigie: a Maggio talk a Firenze e in Spagna. A Giugno una conferenza a Zurigo e una Summer school a Bertinoro. Prevedo periodi di acqua alla gola. A meno che un Dio benevolo sappia mutarla in qualcosa di più bevibile.

April 1, 2012

Spazi, libertà, spezzoni

…immagini confuse. La confusione è un filo senza capo, una scena che non inizia e non finisce. Dapprima immagini e poi suoni e parole. Uno spezzone che si ripete, sempre più indistinto, sempre più privo del contesto.   Non era primavera da un sacco di tempo, l’avevate notato anche voi?   Che poi, mi dico, magari era primavera e non c’ho fatto caso. E sapete perché? Per lo stesso motivo per cui ho meno chilometri sotto al sedile, ho meno vagabondaggi insensati, per cui piego ogni ora a un tentativo di scopo: ho privato di ogni spazio ciò che non aveva una giustificazione da presentare e sono rimasto così, un…