March 31, 2011

Cosa vuoi che sappia

Cosa vuoi che sappia io, da quaggiù. Sai, mica ho girato il Sudamerica, io. Mica lo ricordo più com’è lo zaino grande, verde, sulle spalle. L’impressione che fa caricarlo (e l’apriscatole mi raccomando, e tante magliette di ricambio) e sentirlo lì, a raschiarti le ossa, le cinghie ora troppo strette e troppo larghe. Cosa vuoi che sappia io, che un giorno poi ho lo stress. Si. Ma poi passo, credo. Cosa vuoi che ne sappia io, che poi alla fine ho preso un Mac. Eh, quel giorno il server era giù e non sapevo che fare. Cosa vuoi che ne sappia io, che devo decidermi a cambiare le scarpe. Cosa…

March 29, 2011

Oggi ho imparato che

– Nelle presentazioni vado forte quando si tratta di “fuffa”, quando si arriva al sodo “cripto” alla grande – Assomiglio a Dijkstra (secondo il Prof.) L’immagine è lo sfondo del Desktop di lavoro

March 28, 2011

Zen: prerequisito per avere Vodafone Casa

Il mio proposito di essere schifosamente felice incontra le prime sfide. Bene. Alzarsi presto al mattino, essere in azienda alle 8:20 e ricevere in quel momento una e-mail: appuntamento saltato. Bene. Uscire dal Poli, fare spesa, tornare a casa alle 19:50 con l’intento di provare almeno una volta la presentazione di domani. Vodafone Casa però, tanto per cambiare, non funziona. Bene. Chiamare il servizio clienti. Ma non puoi richiedere assistenza sull’ADSL chiamando dal numero associato all’ADSL. No, devi farlo da un altro telefono. Pagando. Bene. Poi parli con un operatore che rimette in discussione alcuni concetti basilari del funzionamento delle reti (delle quali ammetto di non essere un grande esperto,…

March 27, 2011

E io ricomincio

E io domani ricomincio ancora. Anche se ho ricominciato oggi, ho ricominciato ieri. Anche se ho ricominciato tante volte, io sorrido e ricomincio anche domani. Di nuovo. Vesto un sorriso. La decisione dei giorni migliori. Domani mi alzo e prendo a pedate questo mondo, se non si muove. Lo sconfiggo a risate. E, nel mentre, mi godo qualche buon birrozzo. Perché si, ho dei doveri. Che comportano un determinato comportamento. Ma ho anche il piacere di essere chi sono. E Vivere a quel modo. Ricordando che è quello il primo dovere. E chi m’ammazza a me?

March 26, 2011

Stasera

Oggi un negozio di vestiti usati anni ’70. Non mettevo occhiali da sole da anni, allora li usavo quando friggevo a fiamma troppo alta e gli schizzi d’olio mi minacciavano. Gli anni successivi imparai a regolare la fiamma e misi via gli occhiali. Stasera torno a casa di mia madre. Che ha regalato un cattivo libro a mio fratello. Stasera torno e dovrei mollare qui i pensieri. Cancellare. Sorridere, come non ci fosse un motivo diverso che sorridere. E fare finta non faccia male, che, si sa, sono un duro. Gli iraniani scrivono cose strane, interessanti. E ci sono canzoni, che sono particolari. Canzoni particolari

March 26, 2011

Critical thinking

Non sapendo come spendere il tempo che non ho, ho iniziato a leggere un nuovo libro (quanti ne ho iniziati? 10?), si chiama Critical thinking. Nella prefazione ho trovato una frase che direi a chiunque altro e mi dimentico di dire a me stesso. O la dico o non mi ascolto: For most people, most of their thinking is subconscious, that is, never explicitly put into words. For example, most people who think negatively would not say of themselves, “I have chosen to think about myself and my experience in largely negative terms. I prefer to be as unhappy as I can be. “  

March 24, 2011

Bordi

Ogni sera, passando davanti al supermercato chiuso vedo un ombrello dimenticato lì. O una borsa. Una volta fu io a lasciarci uno zaino. Oggetti e storie ai margini dei pensieri dei loro proprietari, dimenticati lì, fan capolino al bordo del giorno. Ci sono un sacco di frammenti di storie, che prendi in mano e rigiri, e non combaciano. Forse è quello il bello di un bacio, è che le labbra combaciano, si adattano. Riescono a smussare le differenze, non come noi, tutti angoli e spigoli e incapacità di girarsi. A volte mi sembra di essere in una partita a scacchi, aspetto sia il mio turno e intanto sono imprigionato nell’immobilità…

March 22, 2011

Ci sono storie bellissime

…come questa: http://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/394413/ Che per lei la parola Down fosse soltanto una declinazione dell’esistenza e non una condanna, lo aveva fatto capire molto presto. Era ancora una bambina, sette anni o giù di lì, quando aveva zittito parenti e amici riuniti in salotto: «Io non sono Down, sono Giusi, Giusi Spagnolo». Adesso quella piccoletta con gli occhi azzurri che sprizzano ironia è una dottoressa, insignita dell’alloro alla facoltà di Lettere dell’Ateneo di Palermo con il voto di 105 su 110. Fiori, parenti commossi, festa con amici e colleghi, tutto normale per questa ragazza di 26 anni che è la prima donna Down a laurearsi in Italia. Al maschile solo due…

March 20, 2011

Benvenuti

Benvenuti su EremoDelViandante.it Mi sono trovato bene su wordpress.com, ora è un po’ strano essere qui, come essere cresciuti e aver abbandonato la casa dei genitori. Che poi ultimamente scrivo anche poco. Lavoro troppo. E non basta il tempo. Però ieri una birrozza mentre le cameriere già spazzavano per terra. E Marianne le sa fare le crepes. Grazie a lei e ad Aruna per l’ospitalità. Massi, blogghiamo ancora un po’ :)

March 19, 2011

Giorgio Napolitano e la libertà

Giorgio Napolitano oggi difende il diritto alla libertà della Libia. E fa bene. Peccato che quando l’URSS invase l’Ungheria per fermare il processo di riforme che era stato avviato scrisse “senza vedere come nel quadro della aggravata situazione internazionale, del pericolo del ritorno alla guerra fredda non solo ma dello scatenamento di una guerra calda, l’intervento sovietico in Ungheria, evitando che nel cuore d’Europa si creasse un focolaio di provocazioni e permettendo all’Urss di intervenire con decisione e con forza per fermare la aggressione imperialista nel Medio Oriente abbia contribuito, oltre che ad impedire che l’Ungheria cadesse nel caos e nella controrivoluzione, abbia contribuito in misura decisiva, non già a…

March 17, 2011

Piazza Castello

Un giorno lessi in Piazza il discorso pronunciato da Vittorio Emanule II, nel proclamare il Regno d’Italia. Mi colpì, perché mi colpiscono le idee grandi e chi crede in qualcosa di più dell’immediato, chi creda in concetti astratti, intangibili. E’ con quelle idee che si sfida il vuoto, si dipinge un senso, si da grandezza ai gesti. I gesti di ampio respiro, sono quelli che cerco. Buon compleanno Italia.

March 15, 2011

Concorso al Politecnico di Torino: fatti fotografare per vincere un iPhone 4 e un iPad2

DIffondete questo concorso organizzato da dei miei colleghi: http://stardust.polito.it/concorso/ Stanno svolgendo una ricerca per riconoscere la somiglianza fra volti di persone legate da rapporti di parentela stretti. Per questo motivo anno bisogno di raccogliere foto di fratelli/sorelle o figli e genitori. Per partecipare basta prenotarsi e presentarsi al Poli con uno o più fratelli/sorelle/genitori o in alternativa con una fototessera in formato passaporto dei soggetti in questione. A seconda che ci si presenti in carne e ossa o si portino fototessere si ricevono più o meno punti. Ogni punto corrisponde a un biglietto per l’estrazione dei premi.

March 13, 2011

Quando piove

Quando piove ti intravedo sai, nonostante gli anni, e quella tua perseveranza nell’essere vapore e vapore ancora. Lo vedo, il nome che ti scorre via, i desideri che semini come molliche. Il rumore degli anni è un ticchettio che ti batte il tempo, se solo tu avessi voglia di ballare. Rimani nuda, come un pensiero a metà, come una frase che non sai finire. E aspetti che piova ancora, sempre incerta fra il prendere un po’ di colore o lasciarne scivolare via ancora un po’. E ci respiro bene sotto questa pioggia, dove ti vedo, non ti vedo e smetto di cercarti. Di tanto in tanto trovo un sassolino dei…

March 8, 2011

Appunti

Un post semplice, di poche righe, che mi ha colpito: http://www.ilblogdimadis.com/2011/02/il-tempo-perfetto-dell.html

March 5, 2011

Colori

È strano, sai, come prima ci sia una persona e poi ci ritrovi una vecchia abitudine, una cattiva abitudine. E non capisci mai le trasformazioni a guardarle da questo lato dell’asse del tempo. Invece si va al Murphy’s. E Ciube non lo aspetti con la camicie, i gemelli, la cravatta e sopra al chiodo. E dire di fare per i. Mestiere il curatore di campi da golf. È così. Mille e uno sfaccettature di un minchione, mille e due di un amico e dei suoi chilometri. È la cosa più umanamente vicina alla ubiquità. E poi ci sono le serate. E le serate hanno colori, che trascendono il blu della…