Smetti di desiderare ed inizia a vivere, è una voce senza origine che sussurra nella mia mente; un tintinnio che continua a richiamare la mia attenzione. Ed io sono qui, seduto ad un tavolo in una cucina troppo vuota e troppo sporca senza di meglio da fare che ascoltare quella voce. E’ uno di quei momenti in cui non sono null’altro che un uomo con un bicchiere in mano. Doveri e timori mi aspettano oltre la porta che varcherò appena il mio senso del dovere tornerà a gridare più forte di quella voce. Forse riuscirò a strappare una sigaretta od un bicchiere ancora alla mia giornata, alla giornata che spenderò inseguendo un esercizio che non si lascia risolvere o chissà, forse riguardando un vecchio film. Nella stanza il tempo ha concesso una tregua, la calma scivola lungo i muri. Ed io qui ho il tempo di vedere per un attimo qualcosa oltre gli esami, il lavoro, i soldi o i sabato sera lentamente consumati al tavolo di un pub. Purtroppo nel fondo di un bicchiere non ci trovi le risposte ma al massimo ci anneghi le domande e così è come continuare a cercare di percorrere la grande prateria
cavalcando e frustando un cavallo morto. E’ una sensazione che provo spesso, quella di non riuscire ad avanzare al di là di ogni sforzo. Ogni ricerca sembra vana ma forse oggi ho ottenuto qualcosa, una piccola cosa che sono troppo cieco per apprezzare. E’ solo un attimo in cui riesco a scorgere me, riflesso in una bottiglia vuota, rinchiuso in isolamento in una
sporca cucina a parlare con una voce che mi ricorda, a fatica, chi sono.