Puoi finire una giornata di lavoro uscendo e prendendo il pullman. Scendere per sbaglio un paio di fermate prima, distratto. Essere sorpreso dalla grandine. Puoi scegliere di non fermarti in un negozio o cercare riparo ma affrettarti verso casa. Puoi scegliere di sorridere del brivido di freddo, sorridere alle secchiate d’acqua che ti arrivano sulla schiena o sul volto. Arrivare a casa aprire la porta e trovare l’acqua in cucina e abbracciata alla moquetta in camera. Il cellulare, comprato da poco, non funziona più. Asciughi. Dovresti preparare la lezione per il corso del giorno dopo. Puoi scegliere d’arrabbiarti, prendertela con il destino, invocare la sfortuna e metterti al lavoro incazzato nero. O chiamare qualche amico comprare Chimay e Duel, assumerti la responsabilità delle tue scelte e ridere. E’ solo questione di scelte. Quello che non dipende da te è avere o non avere amici pronti a correre a casa tua a dividere un bicchiere (o molti…) ma forse anche questo è frutto di scelte passate. Ad ogni buon conto, la vita è mia, pago io le mie scelte. Ed ora scelgo di levare i calici ad un’altra giornata vissuta come volevo viverla.
Au revoir.