September 2, 2007

Orione di notte

Ecco, se c’è spazio per un punto
di contatto io lo cercherei fra il tempo in cui alzi la mano per
ordinare il bicchiere della staffa e quando spegni l’ultima sigaretta
davanti alla porta di casa, con sollievo e con riluttanza. Quando lei
si gira, col menu sottobraccio ed il grembiule nero ti sembra che ti
si avvicini con tutto il suo mondo notturno negli occhi, alle spalle
e tutt’attorno. Ti chiede che cosa vuoi che ti porti e lancia un
sorriso da quell’infinita distanza che separa la notte di un pub
fuori città da una vita d’uffici e rate della macchina. Quel
sorriso cadrà nel vuoto, incapace di percorrere lo spazio fra
due vite così diversa, fra la vita e lo svogliato desiderarne
una. Però è gentile a lanciartelo lo stesso. Birra
rossa, birra forte, ambrata d’Alsazia. Il sapore di malto mi appanna
i desideri, mi scorre nella gola e nella testa, mi fornisce di che
intontire e frenare quell’assurdo guardare alle cose, pensare di
decisioni lancinanti e distruttive per il mio oculato formicare.
Tutti i volti al tavolo, parte di questa piccola società
perfetta e non perfetta, lisa, piena di crepe, affogata di polvere ma
così vera, pulsante, interlacciata come una ragnatela. Credo
la felicità sia a distanza di un San Simone. Lo ordino.

Comments

6 thoughts on “Orione di notte

  1. E non potrebbe essere che la felicità sia a distanza di un sorriso? secondo me è lui il fulcro di tutto:senza, non sarebbe stato lo stesso intervento.. :)
     
    abbracci fumosi e alcolici

  2. Massimo, mi spiace ma non hanno effetto su di me gli inviti a non bere, sarebbe snaturante. E Diana mi fa piacere che apprezzi un buon San Simone, si trova anche fuori dal Piemonte?

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