Ho questa sensazione di non salubrità del mio risveglio. E giù a maledire alcol e tabacco (che poi fra l’altro fumo raramente). Ma perchè non si maledice l’altro malessere, questo trascinarsi dei giorni, restringersi delle possibilità, questo inarcarsi di prospettive, celarsi di sentieri nelle pieghe del terreno. Scomparire, alla vista, al tatto, al desiderio di cose concrete, di pomeriggi di birre rosse, di carovane di Waizen che passano dentro l’abitacolo mentre-fuori-piove. Te la dimentichi o no quella città, le case basse, quel grigio abusato e quel freddo determinato. Te la ricordi tutta lucida per la pioggia, lavata come se un po’ d’acqua bastasse. Ma per sicurezza ci si aggiungeva anche una birra. Pomeriggi lunghi, pomeriggi la cui necessità, certa, non era sempre chiaramente avvertibile. Che una vecchia Clio poi ce l’aveva quel profumo, o forse era solo l’odore di quei lunghi, dannati, noiosi pomeriggi. Specie quando fuori piove.
Siamo tutti buoni ad invecchiare ma farlo con stile, è tutta un’altra cosa. C’è chi direbbe che non è poi così importante, nel lungo periodo siamo tutti morti.
Maledico costantemente tutto ciò che mi circonda sapendo che tante volte le cose non potrebbero essere fatte meglio di come sono, altre non potrebbero andare meglio di come vanno…per fortuna il tempo delle rinuncie ancora non è giunto ed il mio fisico/mente è ancora abbastanza tollerante(non alle stronzate però)…per ora non mi importa da quale parte stare,basta che ci sia da bere…
Nel medio ( e non nel senso del dito ) periodoè fondamentaleinvecchiareè così bellomassimo