Ti avessero detto di un viso, e di quel viso, c’avresti creduto? Ti ci saresti baloccato la mente, o corso via a rintanarti in terre conosciute, là fra l’ombra d’un albero malconcio, la panchina mangiucchiata di un parco, dove i pensieri, noti e già masticati, ripercorrevano gli stessi tragitti, ben tracciati.
L’avresti detto mai? La senti, la Vita, il suo profumo. Tutto così mischiato, tutto così limpido. E dov’eri prima? "Ero che stavo arrivando". Con calma, secondo percorsi veri ed interi. Ineludibili. ognuno i suoi, serve l’onestà di percorrerli.
Le smorfie, il viso incorniciato.
L’avresti detto mai? Forse no, non ero capace di dir tanto. Però penso che chi crede ha ragione. Non so come, ma è stato facile credersi, chiamiamolo un moto del cuore, l’arrendersi ad un’evidenza o una possibilità enorme e travolgente che stava alla fine di un percorso.
Sto bene.
P.S. …e comunque sto sicuramente meglio di un poveraccio ubriaco risvegliato a schiaffoni perchè "forse non aveva polso"…