La pioggia, finalmente. E il cielo grigio. Che voglia di andarmene, farmi un giro. Perdermi.
L’altro giorno ho saputo che una persona che ha frequentato la mia famiglia da prima che io nascessi, per suoi motivi (ha più di novant’anni) non potrà continuare a venirci a trovare. Era uno dei pochi elementi costanti dalla mia infanzia ad adesso. La mia prima infanzia la ricordo come un periodo meraviglioso, poi tante cose sono cambiate e ultimamente ne ho un pò nostalgia. Ma io ho nostalgia di quasi tutto…
In questo periodo sono a Buttigliera (ci vengo nei week-end e quando nè seguo i corsi nè la sera devo andare a krav) e quindi sto infinatamente meno tempo collegato.
Ultimamente sono meno preso dalla mia passione per l’informatica (la riprova è che non sono a Torino a lavorare sul computer come un ossesso per capire quale diavolo è il problema per cui non funzionano i quattro banchi di ram o a preparare il cd "slipstreamizzato" con i driver per i sata in raid). Mi diletto a fare qualche lavoretto manuale ma ho bisogno di qualcosa da fare in questi giorni che mi separano dalla partenza. Basta immaginarmi problemi "di relazionamento" in vacanza. In Irlanda piove no? E allora mi farò cullare dalla pioggia, le chiederò di lavare via i miei pensieri e tutte le "sovrastrutture" che mi separano da quello che sono, dal mio disinteresse per quasi tutto quello che viene considerato importante.
Anche io adoro la pioggia…Mi piace sentire lo zampillio delle goccie e le varie forme che assumono adagiandosi sull’asfalto…Anche l’odore mi piace…L’ho sempre associata al pianto…un pianto dei cieli, lo so che può sembrare infantile…ma è da quando sono bambina che le attribuisco quel significato..
La conosci " in un giorno di pioggia" dei Modena City Ramblers?Ascoltala..
A presto…Baci