Un’altra estate oltre il cancello bianco di Caneto e la casa di mia nonna. Un anno ancora fra il correre sulle giostre di San Germano con il mio nuovo maglione verde. Ed un altro minuto arriva a frapporsi fra me ed il sorriso intrappolato nella fotografia i cui colori sembrano diventare meno vivi. Poi incontri Dano al bierkeller. Tornato da poco dalla Spagna dove continuerà a vivere. Un abbraccio. E’ un po’ un lento addio. All’amico e a parte di me stesso. A quelle mattine passate non proprio in aula o i pomeriggi passati non esattamente a studiare. Forse avremo ancora qualche birra, in una estate che si trascina verso Settembre, magari l’anno prossimo. Poi incontri Sabatina o Federica. Ti sembrano ti abbiano restituito un po’ di giorni passati. Paolo nel gabbioto, incatenato al mixer, Dario che suona, Andrea che torna dalla Sardegna. E’ estate. Ancora. Ferragosto. Di solito lo passavo a Caneto, mi soffermo su quel di solito è mi accorgo che sia finito da molti anni.
Del tempo e della forte inimicizia fra me e lui
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"Il picchio è tornato a battere come ogni anno sempre sulla stessa corteccia con un rumore di semi caduti per terra. Ora gli uomini vanno per vie traverse, ignorano la strada dritta e non sentono che qualcuno li chiama alle svolte. Il tempo è pesante come un pezzo di muro, ogni ora come un sasso ci grava sul cuore, le case non sono più quelle di una volta, è spento il camino tra i mogani, le parole di un giorno impossibili a ripetersi ora giacciono inerti. I conti non tornano più sull’oro degli specchi, l’oro della gioventù è patina di polvere.
Forse non è come ogni anno se il picchio batte più forte alla stessa corteccia." (Camilleri)
una balenga russa
(di cui per la cronaca diventa sempre più difficile liberarsi! i salvataggi in corner sembrano diventare il mio forte! ma per questo ti rimando al mio ultimo post…)
pakà