March 24, 2008

Come se potessi, come se sapessi

Io mia nonna, mi ci siedo vicino. Non ci sono parole e sto così, qualche sorriso. Me lo perdona l’impudenza della mia gioventù. Era così anche prima poi. E come potrei spiegarlo quel profumo. Marmellata, orto, campagna. Quei colori, che non hanno bisogno d’esser vivi per esser forti. Quella poltrona, vecchia si, ma grande. E se fa rumore quando ci si siedi non è forse la compagnia. Un po’ di compagnia che c’hanno lasciati tutti, proprio lì. Appoggiata con cura. Come se sapessi, capissi ed infine potessi spiegare. Non lo so, ma credo sia su certi silenzi che si costruisce quel piccolo tesoro attorno a cui poi fortichiamo la nostra vita, il nocciolo di tutto, e quel tesoro ha anche forte il sapore di mia nonna.

Comments

2 thoughts on “Come se potessi, come se sapessi

  1. O forse basta affidarsi a tutti i sensi, e non solo alla necessità di avere sempre qualcosa da dire.Complimenti per i tuoi pensieri.

  2. Come se potessi, come se sapessi spiegare l’effetto che ha su di me la vista delle etichette che mi dicono cosa sto per mangiarequando le tiro fuori dal frigo. Lo sbalzo di temperatura le fa accartocciare lentamente e stingere piano piano. Non serve parlare. Basta tenerle in mano e guardarle, con la loro calligrafia da quinta elementare, con il loro simpatico dialetto e il loro profumo per me inconfondibile.Bè…se riuscissi spiegarlo direi anche che il quel momento la vita mi sembra un pochino più calda.

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