Eccomi a Trieste, alloggiato in un B&B dove la connessione Wireless si rifiuta di funzionare… Ed io che volevo raccontare di sabato sera, del bere al ‘keller e sfuggire insieme a Ciube e le sorelle a Torino, al pub danese di via Nizza, inseguendo uno spunto istintivo. Che poi sarebbero proprio da ringraziare, il buon Ciube che c’ha voglia di buttarsi e guidare. Le sorelle, sempre simpaticone e che mi fan pentire di averle frequentate un po’ meno in queste settimane. Rinvigoriremo l’amicizia a forza di crepes. Volevo raccontare del tornare a casa alle cinque e mezza e dell’uscirne alle sei per cacciarmi in treno fino a sera….
Intrufolamento ad una festa
Ieri sera io e mister K, con Vale F., andiamo ad una festa di suoi amici (ergo lei, a differenza di noi, conosceva almeno qualcuno dei presenti). Una specie di circolo prenotato per l’occasione. Biliardo, karaoke, cibarie, bevande. Dopo qualche partita di riscaldamento al tavolo verde arriva la festeggiata, sorpresa il giusto e parte la festa. La gente inizia a cantare vecchi successi italiani da "Gloria" in poi fino ad arrivare al perdizioso estremo di "Certe notti". Si divorano tramezzini, si sorseggia fanta. Un bel gruppo di amici che si divertivano fra un trenino e l’orrore di aver detto una parolaccia. Noi ce ne stavamo di là insieme ad altri…
Bianco
Ero in uno sconfinato prato, verde. Tu te ne stavi nel centro, vestita di bianco. Un bianco scintillante ma che non abbagliava, quel tuo bianco così avido da non rinunciare neanche ad una goccia di sole. Io non parlavo, me ne stavo lì come ad aspettare di vederti invecchiare. Poi tu alzasti lo sguardo. Continuavo a non parlare; c’era troppo, troppo bianco.
Comune
L’inverno ha deciso di tornare a fare una capatina proprio ieri sera, proprio al comune dove si stava dividendo una birra. Una capatina la fanno anche le due vale, sghignazzanti per ragioni tuttora imprecisate. Come se avessero bisogno di una ragione, il tempo di un saluto, di lamentarsi del freddo e se ne ripartono. Rimangono parole sugli ultimi avvenimenti ed il sapore d’una vecchia abitudine che continua a farmi compagnia nell’incerto ritorno a casa. Mi è capitato in questi giorni, in più di una occasione, di parlare di sensazioni che per me sono passate, di un modo di affrontare le cose che ho sperimentato e che ho superato. Mah. Comunque…
Ritorno da Pisa
Due giorni a Pisa, pochi minuti dormiti sul treno di ritorno. Arrivare a casa a sera e crollare sul letto. Alzarsi e mettersi al lavoro sulle slides da scrivere per il corso. Un’esperienza. Il primo viaggio goliardico, quello che in gergo chiamiamo "estero". Quando sei stanco e brillo le cose ti colpiscono con più vividità e mi rimane una canzone cantata con dolcezza in un mattino da reduci, unici sopravvissuti noi del Tosone ed i nostri gemellati della Res: S’infilavano stivali grandi da uomoper accalappiare le stelle; s’affilavano le spade, figlie del tuono,per vendere cara la pelle:impazienti eroi,terribili divinità,forti quanto noinessuno per l’eternità. RIT.: E fughe di cavalli,stormi d’angeli e…
Partenza
In partenza per una due giorni a Pisa. Tanto sonno, poche idee. Che gusto strano ha l’attesa della partenza, sempre uguale. Un misto di leggerezza e malinconia. Mi spiace di perdermi la festa di Richard ed il sabato con gli amici ma viaggiare, anche brevemente, è sempre un’ottima scusa per perdere un po’ i pensieri qua e là. A presto.
Balconi
Un pallone abbandonato in una fioriera, giocattoli sparsi sul balcone. Quanto tempo è passato. La cerniera della giacca fatica a chiudersi e la bottiglia d’olio scivolatami dalla mano spacca un boccale sottratto in qualche pub. Materia, non mi riesce di badarvi; so bene che però le schegge di vetro, conficcandosi in un piede perennemente nudo, potrebbero ottenere di suscitare un mio distratto disappunto. Stasera Goliardia, oggi il balcone e guardar sotto e tutt’attorno. Penso a quello che sono, che così in profondità si nasconde, esiliato nelle uscite al pub che mi vedono allegro compagnone pronto ad una bevuta. E’ qualcosa che ho iniziato a fare acquisendo più in là la…
…come l’ombra d’una lucidità
Se riguardo alla mia vita, e lo faccio, tenete conto, vi prego, con la lente di chi è poco dotato d’umiltà, sono contento della persona che sono diventato. E della forza che ho. Anche se non sempre la uso. Quello di cui mi rammarico e di non aver sempre dato agli altri, a volte perché non mi è stato permesso, a volte, forse, per mie colpe. Credo di averlo già scritto in questo ciclico e ripetitivo blog. E mi dispiace delle persone, in particolare degli amici, che ho sottovalutato. Di cui non ho compreso molte cose e anche, cieco, per averne dato per scontate le qualità. Ma in una vita…
Distrazioni, avete perso una battaglia
Qualche mese fa parlavo di distrazioni: il tempo passa e mi ritrovo a sognare meno forte, a smettere prima di arrivare a sanguinare E quindi vorrei ricordarmene, ora che ho rivisto lo scorcio di una stanza che avevo chiuso, che avevo perso e più frequentato. E mi sono stupito. Ecco. Forse non sarò sempre capace di sognare tanto forte come ora ma voglio almeno evitare di dimenticarne il sapore, affievolirlo. Per il resto dispensa consegnata, si inizia a lavorare per il programma che devo fare per quel perito e c’è sempre quell’altro progettino in sospeso. E il poli chi se lo ricorda più… Che tempi…
Intensità
Adoro scovare queste frasi. Adoro le canzoni, i testi e le situazioni che all’interno di grande volgarità nascondono una perla di delicatezza. Preferisco il vivere, l’agire intenso e pieno d’errori e di passioni, di sentimento alla frigida e vuota educazione. Sono solo quattro parole in croce ma eccole:Amore mai trovato in giro per la terra quello che ti ho narrato dentro al tuo Cuore serra. Precedute e seguite da riferimenti osceni. Ma voi parlate mai a qualcuno che non avete ancora incontrato? Mi sembra una cosa stupida ma anche così ingenuamente bella. Anche se va rafforzare la mia idea che spesso ci si innamori di una idea più che di…
…niente…
Sto provando a rimediare alla mia limitatezza musicale provando ad ascoltare qualche nuovo gruppo che ancora non abbia avuto modo di raggiungere il mio regale apparato uditivo. Pink Floyd. Riascolto, come da far mio, mille e mille volte un solo pezzo: Wish you were here So, so you think you can tell Heaven from Hell,blue skies from pain.Can you tell a green field from a cold steel rail?A smile from a veil?Do you think you can tell?And did they get you to trade your heroes for ghosts?Hot ashes for trees?Hot air for a cool breeze?Cold comfort for change?And did you exchange a walk on part in the war for a…
End of Week-end
Venerdì insonne, d’un paio d’ore appena consumate a riposare. Sera di birre sospirate, meritate forse, a seguito d’un preludio ballerino in uno di quei locali che son popolati da animatori che lanciano i balli, fanciulle entusiaste di sfoggiare, beh, un po’ tutto e barman che ti pinzano la drink card. Che si può fare, assonnati e privi di birra a buon mercato, se non dividere l’ennesima lamentela, sempre più stagionata, sulle donne causa di tutti i mali il più grave dei quali è il non esserci. Ma poi le amiche le vedi scatenarsi felici e sei contento di essere lì anche se non ti disperi per la chiusura non tarda…
Mattinata cereale
La solitudine dei cornflakes che affogano nella tazza. E’ mattino, è mattino per davvero, fra i clacson che suonano e il sole che, beh si fa desiderare. E pensare che ieri me ne stavo con la giacca ripiegata su un braccio, che caldo, a sognarmi quel mare di lucciole che apparirà entro qualche mese in quel posto che io conosco, le serate in maglietta, le escursioni, le notti in tenda. Però a me piace questo grigio di oggi, anche se fa un po’ male al mio sentirmi solo e mi fa venire voglia di fumare, passeggiando per le strade fra me e me, forse solo per accorciare d’un minuto questa…
Cambio di passo
Riniziano i corsi, arrivano offerte di lavoro (ma vedrete che riuscirò ad evitare che si concretizzino), la sera si esce spesso, almeno così è stato la scorsa settimana, e questa chi lo sa. Alla fine la stanchezza e il senso del dovere potrebbero arrivare a riscuotere il loro obolo convincendomi che riposare o studiare non sono due attività così inaccettabili. Mah, ho spesso di questi timori quando sento avvicinarsi la fine di un periodo stupendo. Non mi interrogo più sul futuro come un tempo. Da bambino fino alle superiori avevo il film della mia vita perfetta ben stampato in mente: la bella casa, la mogliettina, il lavoro serissimo. Era tutto…
Festa di Carnevale aperta a tutti
Se a qualcuno interessa una festa di carnevale in costume questo giovedì sera mi lasci un messaggio sul blog o mi scriva a f punto tomassetti at gmail punto com.
Ahimè
Il week-end su cui incombe la ripresa dei corsi si compone d’un Venerdì un poco più fiacco del solito, speso fra le scure sale del Beamish, vicino a piazza Vittorio (so che ha cambiato nome, ma chi se lo ricorda?). Il sabato va in scena al Bierkeller, teatro sabato scorso di discutibili esibizioni, di risate sguaiate, di balli improvvisati. Di parole che volano e, diamine, lo fanno con classe. Questo sabato vede la solita gente, voci di un gruppo disgregato, ma alla fine ci si ritrova intorno a vecchi nuclei elaborati e confermati, ricomposti in frammenti, ognuno col suo proprio riflesso. E così eccoci, io, Asso & Assa (dopo la…
Perso in mare, eppur io stavo mirando quel cartone giapponese anni ’80
In questi giorni sto guardando dei lungometraggi a cartoni animati, della serie Uruseiyatsura, in italiano Lamù. Si tratta di immergersi in un mondo magico dove la fantascienza si va ad incanalare in un flusso di leggende giapponesi ma l’elemento principale è l’assolutezza dei sentimenti, delle emozioni. E’ un mondo intenso di amori non corrosi dai dubbi, dove tutto è assurdo, non esistono vie di mezzo o limiti. Dove i personaggi si perdono aldilà degli specchi, dove compaiono alieni di ogni specie e uomini-pesce con bocce in testa. E’ un mondo dove nessuno è mai solo, impossibile fra l’accavallarsi di personaggi nello stesso quadro, eppure è anche un mondo di infinita…
…libertà e kebab
Ad una mezz’ora appena da un Kebab mi dilettavo a legger canti goliardici, ve ne propongo uno che secondo me ha parecchio significato: Goliardo, io vado in ogni dove cercando strade nuove per la mia liberta’. Cantando si libera il pensiero da questo cimitero che e’ l’umanita’. Io cerco,vagando,la mia vita, perche’ non sia smarrita questa mia gioventu’. Il color del cappello che io porto sara’ sempre mio conforto in ogni avversita’. E quella gente che mi guarda e ride, nell’ignoranza beata s’uccide senza capire il valore di quel che ho da dire…… Avvolto cosi’ nel mio mantello io prendo tutto quello che questa vita da’. E vivendo ho osservato…
Dal Michigan…
Tra tutti i rompipalle che stamattina hanno complottato per privarmi del giusto riposo dell’ubriacone arriva anche Defendini: "corriere Defendini, mi apre?". La stessa voce che l’altro giorno mi ha consegnato la mia prima multa. Primo pensiero: "COL CAZZO CHE TI APRO!". Però nel frattempo gli ho già aperto, riflesso pavloviano. Caspita aspetto il mio destino, che si presenti alla porta ed invece niente. Scendo a controllare in buca e trovo un nuovo numero di Architecture Journal, rivista specialistica di informatica che Microsoft gentilmente fa stampare e mi spedisce dal Michigan e la invia a "Dott. Federico Tomassetti". Diavolo quanto è lontano quel mondo dove io sono un ing. informatico e…
Pensieri a spasso e mai al guinzaglio
A volte basta allontanarsi dalla tastiera, posare i pensieri sul comodino, infilare la giacca e vecchi pantaloni lisi, aprire la porta ed incamminarsi. Arrivato a quel vecchio parco incapace di offrire uno spettacolo differente dal solito trito e ritrito, la sensazione che non abbia fatto lo sforzo di cambiare da quando tu eri un bambino. Ti sdrai sulla solita collinetta, fra l’erba verde ancora accarezzata dalla rugiada ed aspetti, conscio che quei pensieri ti abbiano seguito e lì, disteso a guardare quel solito vecchio cielo, sapranno trovarti e riproporti un retrogusto amaro. C’è che non so fare a meno di confrontarmi con i miei pensieri, c’è che non ho mai…