Sconvolgente che non ricordi i nomi di tutti i cartoni che guardavo da piccolo.(Si, ho lo sconvolgimento facile…)Sconvolgente che non ricordi cose che una volta avevano un’importanza grandissima nelle mie giornate, mi son perso gli eroi per strada. E chi dovrei imitare, a chi dovrei ispirarmi? Quante altre cose un tempo importantissime ora non lo sono più? Un tempo ridevo del mio passato essere attaccato a cose che ora ritengo futili ma un’occhiata al cinismo e al disincanto che mi circondano lo do. C’è bisogno di credere, anche nelle sciocchezze se ci danno un sorriso. I feel so prisoner babeand I don’t know whybut the thing that keeps me hereIt’s…
Di quella volta che mi preparavo al pomeriggio e scrivere non era il caso
Se fosse possibile perdersi in ore bianche e grandi, fra platani che fanno si corona, ma non a me. Beh se riuscissi davvero a perdermi allora, e solo allora, mi riappropierei di quel tempo; diavolo, erba alta e pungente, corrimi pure attorno. Gridami quel rifiuto che ti tieni in gola, io ignorerei la paura, non cercherei in quel no, l’eco di un’altro pronunciato con voce bassa e profonda; quel no servito in risposta alla mia voglia di disporre di me e dell’infinito, il no che mi rinchiude qua, fra il letto, le attese ed i mal di testa da stress. Quel no che tarpa le ali ai nostri desideri di…
Stranezze, non dovrei scrivere
E’ strano accorgersi di essersi felici di chi si è mentre sceneri nel piatto dei pop-corn per errore. Il tuo computer prima ti dava la scossa ed ora rivedi Dead man on campus mentre una notte di lavoro ti aspetta. E’ bello decidere della propria esistenza.
Scelte
Puoi finire una giornata di lavoro uscendo e prendendo il pullman. Scendere per sbaglio un paio di fermate prima, distratto. Essere sorpreso dalla grandine. Puoi scegliere di non fermarti in un negozio o cercare riparo ma affrettarti verso casa. Puoi scegliere di sorridere del brivido di freddo, sorridere alle secchiate d’acqua che ti arrivano sulla schiena o sul volto. Arrivare a casa aprire la porta e trovare l’acqua in cucina e abbracciata alla moquetta in camera. Il cellulare, comprato da poco, non funziona più. Asciughi. Dovresti preparare la lezione per il corso del giorno dopo. Puoi scegliere d’arrabbiarti, prendertela con il destino, invocare la sfortuna e metterti al lavoro incazzato…
— TITOLO NON DISPONIBILE —
Ultimamente ascolto De Andrè che per inciso mi ricorda il tizio della foto del post precedente. Pessimo tizio. fra il Sand Creek e l’Hotel Supramonte a rincorrer quell’inquietudine, ora sottile, ora devastante cui non voglio rinunciare. Continuare a chiedersi, a cercare. E non è sempre facile. Non posso lasciare che si spenga, rimarrebbe un guscio vuoto. passerà anche questa stazione senza far malepasserà questa pioggia sottile come passa il dolore
Egli vive
Se, ipoteticamente, si andasse in Irlanda a trovarlo qualcuno verrebbe?
Se piove
Se piove è per dare modo a questa goccia, fredda e pungente, di correre lungo la mia testa, giù lungo il mio braccio e poi morire, una volta finito il percorso, andando a baciare la terra ed infilandosi senza alcun timore nè titubanza dentro di lei. Ed io me ne sto a guardarla, senza un pensiero più profondo di questo, me ne sto e continuo a starmene qui. Ho freddo, ma è un freddo in cui mi ritrovo davvero bene. E’ un freddo che ho conosciuto da bambino e che continuo a reincontrare. Mi piace questo freddo perchè lo trovo più vivo di quel calore. Quel calore di famiglie attorno…
Beh non piovevama è lo stesso, ah no pioveva, ottimo. Sono felice, davvero. Mi piace la pioggia ma avrei preferito piovesse di più, più forte
Se scorre, intorno a me, può farlo, in parte, dentro me. Lavare via questo depositarsi di tempi. Che non ci si può lasciar ingessare quei vecchi sogni che ti tiri appresso. A tirarli fuori sembrano stantii. Ma inizio a capire cosa sia successo. Guardo in basso e non vedo. I piedi dico, ma neanche le ginocchia se è per questo. Immerso fino alla cintola nel cinismo. A stare fermi lasci il tempo al livello di salire. Ma anche a muoverti se non sei abbastanza svelto. A volte ci si sente sette anni in più di sette anni fa. Beh… è perchè è così. Non che di solito la realtà, troppo…
…
è passato un anno da un periodo di interventi come "Federico sogna", "Memorie" o "Eterno sognare, eterno rifiutare" Ad un anno di distanza lavori e colloqui, impegni, doveri. Proprio per questo rileggo le parole che saccentemente mi destinavo, fermo tutto, prendo una birra e butto un pomeriggio, strappandolo dall’altare del sacrificio a lavoro-futuro-impegno per riprendermelo e donarlo al mio ora. E ieri era così meraviglioso quel freddo piovere. Ci sono cose che non possono cambiare, ci sono cose che non devono cambiare. Io non cambierò. E ora scusate, è il mio alcol-time…
…di tempi che evolvono, mutano, si trascinano incapaci di arrestarsi
Bah.. non ho scritto… non perchè non mi andasse di scrivere o non sia successo nulla. E’ successo. Di paesi attraversati in retromarcia, di visite di una sera a Bologna. Di serate circondato da folli fanciulle. E’ successo eccome. Il solito fiume di eventi affogati in molti più pensieri, emozioni, di quelle scatenati dai semplici e concreti fatti. Non sono gli eventi a determinare una vita ma le interpretazioni, i moti dell’animo. Però leggete questa parole, per il gusto di farlo. Perchè sono belle parole, mica per condividerle. Per le farle proprie nei gesti, negli atti. Che mica ci vogliono strani cappelli o manti o l’investitura di qualcuno che ti…
…mah, chissenefrega del titolo…
Mah… pensavo, penserei, tante cose, solo che poi sono qui ad ammazzarmi di programmazione: a tratti per diletto, a tratti per lavoro.Ok, più per diletto.Sai quella storia del gioco a distrarsi, a spostarsi la vita da sotto il naso.Il risultato è che non penso. Si piove, me ne sono accorto. Vorrei un bell’acquazzone, vorrei che mi sorprendesse mentre sono in giro; dovermi riparare ma poi non farlo per lasciare che secchiate d’acqua mi colpiscano, liberatorie. Certo potrei uscire apposta alla prima scrosciata ma non sarebbe decisamente la stessa cosa. Se potessi pensare, se volessi indugiare allora sarei ancora fisso su quell’abbozzo di riflessione dell’altro giorno, a camminare attorno a quella…
Backup blog MSN
Visto che mi preparò ad aggiornare il sito Moonbiter.net e che da questo dovrò in qualche modo "dialogare" con il mio attuale blog ne ho approfittato per pacioccare un po’… ne è venuto fuori anche un programmino per fare il backup di tutti i post… se a qualcuno interessa faccia un fischio, l’aspetto è ovviamente spartano ma funziona…
Ti chiedi mai
Quanta gente ci sia nella propria stanza, a ballare per i fatti propri?
Estate
29.6 gradi in casa mia. Dormito male, dormito poco. E non attribuiamo sempre e solo la colpa all’alcol ingerito prima di coricarsi, siamo vari. …che invece di stare qui io una soluzione ce l’avrai. Macchina e lunghe strade sgombre, paesini e bettole sconosciute. Auto, strada, tanta strada. Alcol, più alcol. E "Take it easy" degli Eagles. E scusate se è poco…
P.E.
Quasi avrei voglia di un poco d’ordine, guardo i sacchi d’immondizia accumulati in ogni dove, ormai materiale per ricerche archeologiche. Le cose da fare, che sarebbe bene fare e che io non faccio, non farò. Però poi penso che quell’ordine mi porterebbe poi a vivere in maniera prefissata, a fare ciò che si deve, a perdere in flessibilità. Voglio alzarmi e non sapere. Chi è flessibile in natura sopravvive, chi è flessibile secondo me vive, gli altri si limitano ad eseguire il compitino. Che poi oggi avrei voluto bermi una birra con un vecchiaccio, che so un vecchiaccio contadino od un vecchiaccio impiegato o che altro. Sentirlo raccontare fra i…
The things I do just make me laugh and make me wanna drink
Si appanna, si appanna, la vista intendo.Trema e scompare, trema e finge, è la realtà ma sembra vapore.Sembrano minuti, sembrano niente, se guardi bene sono ore.E’ che me ne sto fra la sedia che vacilla, fra il pavimento che si scansa, fra l’armadio e la finestra qui come se questo avesse senso di per sè, come se fosse vero ciò che accade qui solo con me. Come se potesse servire a qualcosa, a qualcuno, lasciare il segno, essere vero. E’ che non è vero. Non esiste il vero. E’ solo un fottuto gioco (si, se scrivo fottuto sembro molto più figo, lo so). Vabbè fanculo, la birra è finita.
Big Calm
Riascolto quell’album che ho stretto, originale, in uno dei miei pomeriggi da liceale. Saranno passati 7 anni? Big Calm, Morcheeba Ora sul tavolo ho il mio bel volante per PC e la bolletta. Ho pagato tutto io. Eh già CIO’ISORDDDIIIII. Ok, lavoro. Ma la prossima settimana nessun corso, riposo. Studierò qualche nuovo argomento, qualcosa che mi interessi, qualche colloquio. Magari mi autoinvito a cena da mio zio. E’ che vorrei andarmene da qualche parte ma chi può venire fra scuola, lavori ed impegni? Vitaccia. Ah dimenticavo, accanto al volante ed alla bolletta c’è anche una birra… Waking to these sounds again I wonder how I’ll sleep Passing out is taking…
Moncuni
E ieri, su proposta di Paolone ce ne siamo andati al Moncuni, amena collina che se ne sta quieta in questo angolo di mondo, adagiata, secondo le mie scarse conoscenze della geografia locale, fra Avigliana, Buttigliera e Reano. Ci si incontra al comune, si rivede il Boss. Mi commenta alcuni interventi di questo blog. Mi fa piacere che mi legga. Radunatici al comune si parte. Si ripercorrono quei sentieri su cui già s’era sudato, sempre in notturna, anni orsono. Ma io dimentico, dimentico con forza, vigore e metodica per cui quelle strade io proprio non le ricordo. Si arriva a quella cima, una croce, un tavolo, un lampione alimentato…
Piena o vuota o altro?
Settimana impegnativa. Lunedì a festeggiare Carmine, fra "ad fundum" comandatimi ed eseguiti. Fra bicchieri ingollati di mia sponte, malefica e meschina carnefice di me stesso. Tornare a casa, sudato nel letto. Alzarsi. Vomitare. Andare a tenere lezione, otto ore. E così Il mercoledì uscire da lavoro ed andare ad un colloquio che finisce alle venti. Passare a casa. Cinque minuti. E poi sono in giro. Goliardi, la sera. Tornare alle tre. Alzarsi ed altre otto ore di lezione. Essere mezz’ora dopo a Collegno, ad ascoltare le folli richieste di chi è stato tanto folle da commissionarmi un programma. Finire alle nove e la sera uscire, per le dieci in piazza…
…un anno dopo
Riguardo un vecchio intervento, Federico sogna. Penso che ora sono più felice. Forse ho solo un po’ più chiaro quale sia la mia fortuna nell’avere intorno le persone che, beh ho intorno. Ma forse é anche che sogno meno forte… smetto prima di arrivare a sanguinare. Un anno fa ero preoccupato che studiare sul serio potesse distrarmi dall’essere la persona che sono, oggi il lavoro. Ok, è vero, oggi non ho nulla da dire tranne che mi hanno fatto buona impressione:* L’azienda dove sono stato e dove domani inizio il corso* Un mio major di cui non dico il nome per non passare da lecchino (che va bene esserlo per…