A volte le notti sono un po’ complicate. No domani non credo verrò ad Heidelberg, si oggi ho scritto la mia relazione sul ruolo della cultura romana nello sviluppo di una identità romana. Domani ci sono per aiutarti con quel lavoro sulla retorica socratica. Poi c’è chi mi guarda negli occhi e ci legge ad un certo livello una tristezza nascosta dietro ad un sorriso e vorrebbe piangere. C’è la ragazza e le sue storie del Brasile, il suo Natale che sarà lontano da casa, il suo cantare Sweet child o’mine, c’è chi mi parla in rumeno ed io non capisco tutto ma ci provo, ci sono i miei coinquilini che ci vengono poi alla festa del Diogo brasiliano anche se Barschar non beve birra, però l’ha provata dice. Alex ride, e mi offra la paella e la sua versione alternativa. E’ un po’ tutto. E’ normale che poi alcune notti siano difficili da leggere, ma sono felice così. La complessità mi offre spunti, le sensazioni si dividono su più livelli.
Amo un po’ tutto questo. Soprattutto andare in bici in angoli che mi mancavano, il bisogno di essere straniero. Mangio un cioccolatino e vado a dormire. Vi amo un po’ tutti ed un po’ nessuno ed un po’ me stesso.
Il sapere che sei felice e che stai passando dei bei momenti mi emoziona e mi riempe il cuore… Ginozzamente.