Se scorre, intorno a me, può farlo, in parte, dentro me. Lavare via questo depositarsi di tempi. Che non ci si può lasciar ingessare quei vecchi sogni che ti tiri appresso. A tirarli fuori sembrano stantii. Ma inizio a capire cosa sia successo. Guardo in basso e non vedo. I piedi dico, ma neanche le ginocchia se è per questo. Immerso fino alla cintola nel cinismo. A stare fermi lasci il tempo al livello di salire. Ma anche a muoverti se non sei abbastanza svelto. A volte ci si sente sette anni in più di sette anni fa. Beh… è perchè è così. Non che di solito la realtà, troppo concreta e misurabile per ingannarla, abbia a che fare con me e ciò che penso. Ma a volte ti pugnala al costato. Non sono tipo da realtà, non mi ci abituerò mai.
E se mi chiedono in cosa credo mi fermo un attimo.
Diamine, ho lasciato che lo dimenticassi, credevo di essere stato sempre attento. Così concentrato. Ed invece, beh…
Pensavo bastasse lasciar scorrere le cose, senza pensarci, senza lasciarsi intrappolare dai pensieri in vetrine asettiche. Invece ci vuole un ruolo più attivo nel continuo ridefinire tutto.
Be free, be wild è la base. Non basta.