Io sono un uomo ripetitivo (I am ok with that). Ascolto le stesse canzoni, sempre, ascolto la stessa canzone, ancora e ancora.
A mano a mano si scioglie… quel dolce ricordo sbiadito dal tempo, di quando vivevi con me in una stanza… e a mano a mano mi perdi e ti perdo e quello che è stato mi sembra più assurdo, di quando la notte eri sempre più vera e non come adesso…
E leggo, e mentre preparo una presentazione rido fra me e me. E sull’inglese c’è chi sta peggio di me. E leggo, diamine quanto leggo. Un libro sulle reti: sociali, molecari, di conoscenza, ecc. ecc. (Linked), il libro che mi ha regalato Nella: la civetta cieca (ci sono delle piaghe che, come la lebbra, corrodono lentamente la nostra anima, in solitudine).
E provo un senso di fastidio per le relazioni false, il rigetto prevale sull’ipocrisia: mi comporto come mi va.
E non cerco, ma trovo. Mi piace la compagnia di un sacco di gente. Tipo domani allo smile tree, no?
Che poi Brandy parte, che poi Daniele si dottora (ed egli deterrà il dottorato! Volgete lo sguardo al suo mirabile cospetto!).
Ma quando mi arrivano i volumi che ho ordinato di “A” come ignoranza?
Avete notato che inizio un sacco di paragrafi con “E”?
Peace, Love e Programming per voi tutti.
secondo me diamo sfogo a tendenze ossessive che abbiamo ma sappiamo di non poter manifestare.
Ascoltare la stessa canzone sempre sempre sempre e ancora sempre, dico.
Lo sappiamo che non lo possiamo fare con le persone. e allora lo facciamo con la musica.
:)