Abbozzi confusi. Insomma è un casino da dire, sapete?
Parliamo d’altro.
Anche perché poi sulla Luce non è che si possa dire molto. La Luce è Luce, c’è chi si interroga sulla sua natura; corpuscolare, onda. Eppure non cambia la sensazione sulla pelle, l’effetto. E’ vero che la Luce rende più buio il buio che conoscevi ma… un’altra volta.
Che poi una Luce forte tanto da essere vera ha un’influenza sulle cose. Ma mi fermo a pensare, per parlare d’altro. Mi fermo a pensare che ci sono tutti dei percorsi.
Si, i percorsi sono cruciali.
Sedic’anni ed entrare al Clancy’s, scendere dal pullman ed incontrare il Poeta. Il ritorno a piedi per i boschi. Farne un ritrovo di ogni sabato, tutti quei volti. Diventa poi un rifugio occasionale per sere da birra e chiacchiere. Il Clancy’s è cambiato negli anni ed ora sarà chiuso. Ricordo la mia
ultima visita ai primi di gennaio, il cartello che indicava che si sarebbe spostato vicino al Prisma 88 proprio in questi giorni di fine gennaio.
Lo immagino vuoto, il bancone se n’è andato, liberato. Le bottiglie, gli specchi, i vari, strani addobbi fissati a lungo nelle serate malinconiche.
Poi penso a Cla. Collane di amanite muscarie su idoli di legno. Io penso a casa di Cla e Ste, che sono sul divano. Cla mi offre una birra. A me piace casa di Cla e Ste. A me piacciono Cla e Ste.
I percorsi, le piccole rivelazioni raccolte come sassolini. O donatemi a poco a poco. O raccolte fra i rovi. Ecco, i percorsi ti servono. Senza percorsi non arriveresti mai alla Luce e la Luce su cosa potrebbe impattare? Ti scivolerebbe via e non capiresti.
Io ringrazio i percorsi.
No, non ho paura di invecchiare. Mi ci hanno portato dei percorsi. Percorsi splendidi.
E’ il viaggio che continua.
E continua bene.