Un anno fa, partivo.
Leggero, si capisce. Nello zaino un libro di viaggi. Treni, di quelli che vanno lontano. Stazioni, lingue. Pagine centellinate sotto un lampione.
Ora brindo ai compagni di viaggio, alle loro destinazioni. Molti non so neanche dove e non me lo immagino, li concedo all’infinito delle possibilità che si sono scelti, scivolati fuori bordo mentre ero distratto o tuffatisi con un ghigno. Branco di bucanieri, avventurieri, porci e spiriti grandi. Mi mancano tutti. Tutti assieme dentro al bicchiere. E rieccomi qui fra i paesaggi di montagne che mangiano cieli, che un giorno nell’orizzonte c’è più blu, un altro più terra. Mi piace questa battaglia infinita, mi manca sempre quando mi trascino altrove. Alla vostra, dovunque voi siate, dovunque io sia, dovunque stiamo andando.
Si diceva
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