Oggi uscito dalla doccia e avvoltomi nell’accappatoio mi è tornato alla mente il momento in cui uscivo dall’acqua quando andavo al mare da piccolo, la merenda dopo il bagno. E’ strano ripensare all’infanzia e ricordarmi di averne avuta una seppur breve. Un mondo così protetto, così distante.
Quest’oggi ad una festa con grigliata annessa (un ritrovo di fisici) una cosa mi ha fatto pensare a Daniele ed alla sua causticità. Mi manca. E gli ho spedito un messaggio al suo telefonino svedese. Dovremmo rivederlo a Settembre e chissà che non rimanga per qualche tempo in Italia. Nel frattempo mi stupisco un po’ della volgarità che ho acquisito, così per gioco. Chi mi conosce sa che per me è solo uno scherzo, che le parole sono solo parole (sebbene importanti in un numero ristretto di situazioni) ma chi non mi conosce credo si faccia un’immagine molto diversa. Ma chi può dire di conoscermi?
Nel commento al mio precedente intervento Julia mi dice di innamorarmi. Non è mica facile però :) una volta mi bastava praticamente solo il desiderio di innamorarmi, ne avvertivo forte il bisogno. E rivolgevo, sfogavo il mio sentimento su una "vittima". Penso sia comune. Frotte di persone che si struggono per ragazze intraviste, chiedono numeri, si arrampicano sugli specchi che queste ragazze ungono rifiutando di andare a sbattere contro il rifiuto che gli viene opposto. Ma senza divagare vorrei chiedermi quante e quante volte ci si innamora solo di un’idea o di una proiezione, spinti dal desiderio e dal bisogno di amare. Se si cerca invece una persona piuttosto che un telo bianco su cui dipingere la nostra immagine perfetta tutto diventa più difficile. Forse prima ho bisogno di sentirmi meno indipendente, non lo so. Chissà.
Invece sempre per quel che diceva Julia, spegnermi una sigaretta sul braccio mi manca ma ho invitato un amico a spegnermene una su una mano. Cosa puntualmente avvenuta. Vale lo stesso?
Mumble mumble… e domani il primo giorno della quarta settimana di lavoro, e scopro che lavorare mi piace più di quello che credessi (ma sempre con le antenne ritte a percepire cambiamenti interiore che non desidero concedere avvengano). Devo fare più tardi anche quando dopo lavoro (anche se fare come quando tenevo i corsi non è semplice… :)
deve essere bello sentirsi indipendenti…non mi è mai successo.forse è per questo che vedo l’amore come lo sbaglio più grande, perchè è la dipendenza che più mi ha distrutta. e che più mi ha svegliato le sinapsi, facendomi realizzare nuovamente di essere un po’ viva.ma l’amore quello vero. buttiamo i teli bianchi.ps: le sigarette spente su di noi dagli amici sono le migliori. sperando che siano le loro…:o)