Sono uscito a masticarmi un pensiero. A fare una passeggiata per "Le fronde", il parco, le vecchie strade. In questi ultimi giorni ho risentito sulla pelle le cose come le sentivo alcuni anni fa. Questa volta non si tratta di un mio voler cercare il passato, ho capito che cercare di congelare un bel momento o peggio di ritornarvi a tempo scaduto è stupido. Invece è capitato continuando l’allegra passeggiata della mia esistenza di ripassar in un posto simile in una sorta di deja-vu esistenziale. E quindi ho indugiato in una vecchia abitudine, chiedendomi come mai non passeggiassi da un po’ per queste strade; la risposta era dannatamente banale: non abito più qui se non nei week-end e nelle feste. Questo è il genere di dettagli che tendo a dimenticare. Mi concentro su altre cose diciamo.
Devo dire che un poco mi mancano vecchi amici che talvolta quelle passeggiate le hanno condivise con me, ma qui si sconfina nella preistoria; si tratta di amici di infanzia, alcuni cancellati da alcuni screzi, altri semplicemente allontanati a poco a poco da una corrente che eravamo troppo pigri per contrastare. O almeno così credevo, fino a quando ho capito che è giusto a volte perdersi. In questi ultimi giorni ad esempio pensavo che mi spiace non vedere Sara B. che nonostante qualche divergenza d’opinioni ha fatto parte delle nostre serata per tanto tempo, occupando un ruolo di primo piano. D’altra parte lei fa anche l’attrice quindi è giusto, no? Eppure pur spiacendomi averla un po’ persa di vista non mi riesce di pensare che sia sbagliato, di dar la colpa a qualcuno. E tenete conto che in quest’ultima attività sono molto ferrato, anche se spesso il colpevole che individuo sono io. E io me lo rimastico quel pensiero, mentre acquisisce quel suo gusto particolare e proprio, appena arricchito dai retrogusti dei passati in cui si rispecchia e un poco si ritrova.
Vi indirizzo a fare un salto sul blog del buon Paolone, inutile che spenda parole per descriverlo, è ad un click appena, andate e visitate, fatevi una vostra opinione invece di impigrirvi sulla mia.
Oggi ho lavorato ad un sistema che dovrebbe permettermi di pubblicare i post su Moonbiter.net e contemporaneamente su questo blog. Ma ovviamente la cosa non vi interesserà granché quindi potrei anche evitare di tediarvi (per i curiosi con conoscenze tecniche la soluzione è utilizzare MetaWeblog api con xml-rpc, se vi interessa lasciare un commento e vi mando un po’ di codice).
E continuo lentamente a lavorare al neonato (e già malaticcio?) libro iniziato pochi giorni fa.
Come ogni primo libro direi che è molto autobiografico. E parla di pensieri ed emozioni molto più che di azioni, si concentra sui significati e gli effetti invece che sulle descrizioni. Inizia con il pratagonista sedicenne per poi farlo accompagnarlo nel suo crescere.
Di che parla il tuo neonato e malaticcio libro?