All’improvviso ho visto la stanza che mi stava tutt’attorno. Ho visto quel blu così incredibilmente intenso delle piastrelle. Denso. Ho visto gli spazi, l’aria che ci si spandeva. Gli oggetti, i mobili comuni e disposti come solo in quel luogo. Anonima. E ho capito che in questa stanza era possibile illudersi di viverci per sempre. Liberi, soli. Tutto, tutto era avulso da ciò che fuori era ricerca, fermento. Là una pace così muta e stupida da tacere della solitudine.
Muta e non solo
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