A settembre sono stato ad una conferenza. Dopo un intervento una signora interviene, con accento inglese semi-incomprensibile, per fare una domanda. E sentita la risposta continua. Domande pungenti, cattive, puntigliose.
Si tratta di una signora che, nel mio campo, sa il fatto suo.
Io, seduto fra quei banchi provai pena per il poveraccio cui rivolgeva quelle domande.
Ora. Io dico. Tu immagina che uno debba fare il suo primo talk ad una conferenza accademica, in inglese, in Inghilterra, nell’università di questa signora, proponendo dei cambiamenti all’approccio da lei suggerito.
No, dico, sarebbe un caso, assurdo, no?
Dico.
E invece. Guarda un po’ cosa devi aspettarti.
Come si chiama la signora?
Barbara.
No, per dire.
La tua risposta potrebbe essere del tipo: Barbra Streisand Uhuhuhuuhuhuhuhuhuhuhuhuhuhuuhuhuhu!
E poi potresti andartene, con l’ovazione della platea, evitando di fatto la domanda pungente che SICURAMENTE ti verrà posta…
P.S. piccola variazione sul tema un po’ meno diplomatica…
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