Io non capisco me stesso a volte, come potrei capire gli altri? Ci sono cose che mi arrovellano la mente. Scelte che non capisco. Ci sono scelte che capisco e che non condivido assolutamente ma ce ne sono anche altre che semplicamente non capisco. Che non fanno il bene di nessuno, solo il proprio male. Capisco i gesti autodistruttivi più puri più fieri ed anche in quelli ci vedo potenza espressa e quindi un senso. Ma ci sono gesti con cui si rinnega se stessi e la propria dignità. E mi sono alieni. C’è un mare di scelte e gesti che non capisco. E mi fanno soffrire, lo ammetto. C’è un male che è prepotenza, contro il quale si può puntare il dito e reagire ma ce n’è altro nei sottoscala: un male che è semplice abbandono e pena. E quel male che, credo, nasca dal dolore e dalla debolezza è per me il peggiore. Perchè non so come reagirgli. A volte forse ci vorrebbe un sorriso così enorme che non sono sicuro di riuscire a farlo. E ci provo, è quello uno dei miei scopi: imparare a sorridere forte. E poi però, col cuore lacerato, lo odio quel male e odio la debolezza di chi lo sparge. Cerco di stare dall’altra parte e provare a capire.
Con questo post sono prossimo a toccare il fondo.
Update: intendo dire che trovo difficile riuscire a scrivere dei post meno interessanti.
mmm … secondo me hai toccato proprio il fondo quando hai scritto quel post sul tizio che andava fuori a fumare… e all’improvviso lo prendevano a cazzotti :D