Tra poco andrò a dormire, una serie di circostanze mi ha privato, con svagata diversità, del riposo dei giusti.
Tra poco andrò a dormire e penserò ai simboli che mi devo legare al naso per ricordarmi le cose. Ed invece poi finisco comunque col darle per scontate. E i simboli servono solo a registrare buoni proposiyi e successivi fallimenti.
Penserò alle decisioni e al loro duplice aspetto: così leggere e così pesanti. Così pesanti per i loro effetti che si trascinano anche quando le situazioni in cui sono state prese si sono tramutate, ossidate, marcite, rinate a nuova vita. Eppure il mondo attuale rimane legato o forse costituito da un nugolo di decisioni rimaste lì, come alberi cresciuti e poi caduti, contorti e abbandonati, eppure ancora capaci di ingombrare un sentiero, di dominare una radura. E sono così leggere le decisioni nel momento in cui spuntano naturalmente da un moto d’anima, da una sensaione, da un umore. E trovo meravigliosa e miracolosa quella leggerezza che ignora il tempo su cui la decisione si ripercuoterà, non se ne fa sopraffarre. E questo ci rende capaci di Vivere nonostante il peso di ogni singolo gesto.
I dubbi ai rovi, la Vita, i suoi graffi e i suoi rimpianti nascono tutti dallo splendido gesto dello scegliere.
Amo questa Vita.
(anche se ha la capacità di darmi sui nervi, spesso)