Un tempo non avrai mai considerato di abbandonare questi posti, l’Italia, il Piemonte, anche solo Torino.Fra oziose chiacchiere da pub mi trovo a pensare che quello che mi legava a questi luoghi si sia, come dire, affievolito. Sempre più indipendente, i rapporti con le persone si rilassano. E da un pò un senso di vertigine questo senso di libertà travestito da solitudine. Poi arriva la Domenica, una visita a dei parenti. E ripensi che in fondo sia qui il tuo posto, le amicizie coltivate le vedi un pò come vecchie pantofole che negli anni si sono adattate a te, hanno forse un pò ceduto e qualcuno vedendolo penserebbe di buttarle…
Alone I break? Maybe not
Sento la voglia di andare avanti, riniziare l’università, pacioccare con il portatile in arrivo, lavorare su moonbiter.net e sorprendermi. Mi sento bene con me stesso perchè, assai poco modestamente, mi amo alla follia. Sarà perchè trovo sempre più difficile fidarmi e fare affidamento sulle persone. Negli ultimi anni ho avuto sempre più spesso l’impressione che quello che mi veniva detto fosse per lo più un insieme di cazzate. Si inganna sè stessi, si ingannano gli altri. E poi sono così indaffarato a capire me stesso, le varie personalità che lottano fra di loro. A volte mi sembra di avere vari livelli di coscienza. Uno più profondo osserva con curiosità e compiacenza le…
Fra la vita ed un vecchio fumetto
I giorni passano lenti fra la voglia d’estate, gli esami che si avvicinano e i contrattempi, quella leggera forma di "attrito" che la realtà sembra utilizzare per rallentare il procedere della vita. Comunque il portatile è stato dichiarato definitivamente morto. E’ seguita un’accurata autopsia operata con mezzi di fortuna e ora giace sulla mia caotica scrivania. Lo schermo da una parte, il resto dello chassis (la copertura in plastica) dall’altra. Mercoledì esame e poi un pò di lavori in casa a Torino al fine di stendere la benedetta moquette. Io in casa non ci so stare. Ho bisogno di muovermi, andarmene. Ma un pò devo studiare e un pò non…
Muta e non solo
All’improvviso ho visto la stanza che mi stava tutt’attorno. Ho visto quel blu così incredibilmente intenso delle piastrelle. Denso. Ho visto gli spazi, l’aria che ci si spandeva. Gli oggetti, i mobili comuni e disposti come solo in quel luogo. Anonima. E ho capito che in questa stanza era possibile illudersi di viverci per sempre. Liberi, soli. Tutto, tutto era avulso da ciò che fuori era ricerca, fermento. Là una pace così muta e stupida da tacere della solitudine.